Caso Piemonte, CGIA Mestre “Legge regionale sul gioco proibizionista ma solo per il gioco legale. Dalla sua entrata in vigore decuplicata l’imposta evasa, passata da 500mila euro nel 2016 a 4,5 milioni di euro nel 2018”

Nessuna contrazione del gioco, anzi, da quando è in vigore la legge regionale del Piemonte sul gioco, il settore è aumentato del 3%. E’ quanto sottolinea lo studio della CGIA di Mestre, dato che ribalta quanto affermato dai gruppi dell’opposizione del Consiglio Regionale che hanno protestato contro l’emendamento presentato dalla maggioranza per togliere la retroattività al distanziometro per le slot. La CGIA di Mestre ha messo in luce anche un aumento esponenziale dell’imposta evasa da quando è entrata in vigore la legge. Se nel 2016 ammontava infatti a circa 477.000 euro, nel 2018 è salita a 4,5 milioni di euro. A tal proposito si è espressa anche la Corte dei Conti che ha affermato: “La riduzione del numero degli apparecchi da intrattenimento stabilita dalle norme nazionali, unita all’inasprimento delle limitazioni di distanze da luoghi sensibili e degli orari di gioco da parte di norme regionali e locali, ha determinato una contrazione del mercato e un probabile incremento dei fenomeni illegali”. ac/AGIMEG