“Credo che si debba distinguere: una cosa è condizionare dei risultati per avere un vantaggio nell’ambito delle scommesse e un’altra è scommettere. I ragazzi vanno aiutati, magari facendoli guadagnare in maniera progressiva quando sono più maturi. Io non credo che la risposta sia identificare tutti come ludopatici perché si fa un torto al buonsenso delle persone. La realtà è che sono ragazzi con grandi disponibilità economica e di tempo e se ne stanno con i loro tablet”.
E’ quanto ha detto il procuratore Giovanni Branchini a ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento, riguardo il caso calcio e scommesse.
“Le società sono vittime di quei problemi che in sede di Lega non affrontano perché troppo impegnate a farsi guerra tra di loro o al presidente della Federazione. Bisognerebbe allontanarsi da certe chimere ed essere presenti nella quotidianità”, ha sottolineato. cdn/AGIMEG