Incassi in rosso per la Sociedade de Turismo e Diversões de Macau (STDM) in Portogallo. Nel 2014 le tre case da gioco controllate hanno raccolto 168,2 milioni di euro, un dato in calo del 3,1% rispetto ai 173,6 milioni del 2013, numeri che riflettono la tendenza generale del Paese, dove la spesa nel gioco si è ridotta del 2% attestandosi a 267 milioni. “Le alte tasse applicate alla situazione economica delle case da gioco hanno fortemente condizionato l’attività del settore del gioco d’azzardo”, si legge in una nota del gruppo facente capo al magnate Stanley Ho. Nel mirino c’è la tassazione sul gioco, che in alcuni casinò raggiunge anche il 65% degli incassi, come per il casinò di Póvoa de Varzim, mentre nelle case da gioco di Lisbona ed Estoril si attesta al 50%, ma sotto accusa soprattutto il gioco online che, in attesa della partenza del mercato regolamentato nel Paese nella seconda parte dell’anno, è ancora nelle mani degli operatori stranieri che offrono prodotti più concorrenziali con vincite più alte. Come se non bastasse, per gli operatori di casinò portoghesi si profila un’altra stangata. Il Governo è in procinto di varare una norma che vieti di fumare negli spazi chiusi aperti al pubblico, come nelle sale dei casinò, una misura che potrebbe dare il definitivo colpo di grazie al settore. Prima che la legge entri in vigore, tuttavia, dovranno passare cinque anni, per dare modo ai casinò di attrezzarsi di conseguenza e creare sale ad hoc per i fumatori. Una boccata d’ossigeno per le casse sempre più esangui delle case da gioco portoghesi. lp/AGIMEG