Il sindacato USB, sigla sindacale di rappresentanza dei lavoratori del Casinò di Venezia, ha presentato ricorso con procedura d’urgenza ex articolo 28 L. 300/70 contro il Casinò che viene accusato di comportamento antisindacale per aver tenuto aperte le sale slot nella notte di San Silvestro per il tempo necessario a governare una situazione di rischio potenziale per la sicurezza dei clienti e dei dipendenti del Casinò. “Nella notte di San Silvestro – si legge in un comunicato della casa da gioco – in pieno svolgimento dei festeggiamenti di fine anno, poco prima della mezzanotte, in una situazione di massima affluenza, con le code ai servizi di accesso alla casa da gioco durate tutta la fascia pomeridiana e serale, è giunta la proclamazione di sciopero, con astensione dal lavoro nelle ultime due ore del turno. La comunicazione di sciopero è arrivata quindi quando ormai le sale da gioco erano gremite di clienti che avevano scelto di trascorrere non una serata qualsiasi, ma la notte di Capodanno, nelle sale del Casinò di Venezia e pur di farlo avevano affrontato il disagio dell’attesa all’ingresso. Lo sciopero proclamato avrebbe comportato la chiusura delle sale slot con inizio attorno all’una di notte. Si sarebbe dovuto chiedere alla suddetta clientela, quella che aveva affrontato lunghe code per entrare nella notte di San Silvestro di lasciare il Casinò, nella probabile impossibilità di trovare una alternativa per trascorrere la serata di fine anno. La Direzione Aziendale in quel momento ha valutato che obbligare i clienti ad uscire dal Casinò avrebbe certamente comportato proteste aspre, forti ed energiche. Si è compreso che nella situazione contingente particolare, tali rimostranze e reclami sarebbero potuti – con facilità – degenerare in situazioni di rischio per l’incolumità dei dipendenti e dei clienti stessi, sia all’interno delle sale del casinò sia in uscita al guardaroba ed al parcheggio. E’ stata quindi chiamata l’autorità competente che ha potuto prendere visione della situazione. In tale frangente si è, quindi, deciso di garantire l’apertura di 3 postazioni cassa slot e ciò al solo fine di governare una situazione a rischio, per il tempo necessario a consentire un ordinato, regolare deflusso dalle sale. I lavoratori che hanno aderito allo sciopero quella notte sono stati 20. La serata si è conclusa con proteste per le code alle casse e qualche disagio, ma si è impedito che la situazione degenerasse in azioni ben più gravi. Le ragioni di ordine pubblico che sottendono alla decisione presa nella Notte di San Silvestro sono evidenti, esaustive e conclusive. Abbiamo ben compreso che l’affezione dei clienti è un problema solo aziendale e non è una problematica che coinvolga tutte le sigle sindacali. Nella Notte di Capodanno tuttavia la repentina chiusura delle sale e il conseguente esodo forzato di migliaia di clienti avrebbe potuto sfociare in situazioni di protesta tali da mettere a repentaglio anche l’incolumità dei lavoratori in servizio e dei clienti in visita”. Negli scorsi mesi, prosegue il comunicato, “l’azienda ha subito le azioni di lotta attuate da parte sindacale, vedendo vanificare gli sforzi e gli investimenti per le azioni di marketing ed ospitalità – che spesso sono state convertite estemporaneamente, per necessità, da azioni di sviluppo ad azioni di mitigazione della rabbia dei clienti – e non ha frapposto ostacolo alla legittima azione sindacale di protesta, per quanto la stessa fosse fortemente penalizzante. Le conseguenze negative per l’attività aziendale sono gravi. L’azione sindacale ha avuto un esito di certo impatto: il danno economico emergente è stato rilevante, quello sul lungo termine afferente alla sfera della fidelizzazione dei clienti avrà ripercussioni ancora più gravi nel medio-lungo periodo”. rg/AGIMEG