Casino de la Vallée: nel 2026 al via procedure di affidamento a privati

In Valle d’Aosta, il Consiglio Valle ha iniziato l’esame e la discussione generale del Documento di economia e finanza regionale 2025-2027.

Presentato l’11 settembre dal Governo regionale, il Defr traccia, nelle sue 220 pagine, il quadro sintetico del contesto economico e finanziario, istituzionale e territoriale, indicando gli obiettivi strategici per il triennio 2025-2027 nei vari ambiti nonché gli indirizzi alle società controllate e agli enti strumentali della Regione.

Sul testo, sono stati depositati in Aula 81 ordini del giorno, di cui 26 dal gruppo Forza Italia, 18 dal gruppo Lega Vallée d’Aoste, 12 dal gruppo Progetto Civico Progressista, 25 dal gruppo Rassemblement Valdôtain. Vi sono inoltre 3 emendamenti della seconda Commissione consiliare.

“Questo Defr riflette l’arroganza di una maggioranza in affanno, impegnata a sfuggire al confronto (anche con le parti sociali che non si sono volute audire in Commissione), che su molte scelte si contraddice e su altre rinvia decisioni strategiche, come il futuro del Casinò, a dopo le elezioni – ha dichiarato in Aula la Capogruppo di PCP Erika Guichardaz -. Il Defr è pensato a silos dove all’analisi delle prime sezioni, non troviamo risposte. L’assenza di visione e il poco lavoro svolto fino ad oggi si vedono dagli obiettivi riproposti; dalle leggi bloccate (Pta, Ptp, legge 11/98 sull’urbanistica, legge elettorale, Testo unico degli enti locali); dalle grandi assenze (equiparazione Vigili del fuoco e Forestali, passaggio dal Sistema idrico integrato alla società in house Sev); dalla creazione dell’ente strumentale per i servizi sociali ridotto ad un incarico per uno studio; da un ospedale che lavora a pieno regime solo nei periodi non turistici; dai continui tagli ai servizi socio-assistenziali (Variney, Doues e Roisan, JB Festaz). Il tutto, mentre assistiamo alla presentazione con urgenza di altre leggi. Basti vedere cosa sta avvenendo sul reclutamento dei segretari comunali. Rileviamo il comportamento schizofrenico sulle strategie di adattamento agli effetti climatici e sulle razionalizzazioni dei costi nella cultura (convitto Chabod, Liceo di Courmayeur, Sfom, Conservatorio). Insomma, dopo una Legislatura stentata, il finale è tragico”.

Il Consigliere di RV Claudio Restano ha criticato la decisione del Governo “di non ammettere le parti sociali alle audizioni nelle Commissioni. Un approccio antidemocratico che ci lascia molto perplessi e ci ha obbligati a presentare numerosi ordini del giorno. Questo Defr è un documento sterile che elenca una serie di obiettivi già raggiunti e altri la cui realizzazione è in forse. Più che un atto politico programmatorio sembra una dichiarazione di fine Legislatura e non troviamo nessuna indicazione delle strategie da mettere in campo per dare ai valdostani quelle risposte che aspettano da tempo. Si sarebbe dovuto andare oltre la mera raccolta dei dati economici e affrontare con concretezza i temi importanti. Assistiamo, invece, ad una trattazione superficiale e a volte confusa di certe questioni come ad esempio l’asserita volontà di procedere con la riforma della pubblica amministrazione che per ora prevede 250 assunzioni in un anno senza altre indicazioni concrete. Tra le soluzioni pratiche individuate, ad esempio nell’ambito sanitario, abbiamo l’esternalizzazione dei servizi e/o la loro privatizzazione che non ci fanno sperare per il meglio. Non si sono considerate le nuove figure sanitarie come l’assistente infermiere. Spiccano la decisione di proseguire con il progetto 0/6 nido e scuole infanzia e quella sulle procedure di affidamento a privati della Casa da gioco che partiranno nel 2026 e che non ha visto il coinvolgimento di questa Assemblea”. cdn/AGIMEG