“Lo scorso 9 giugno si è tenuta a Roma una storica manifestazione con oltre 5 mila lavoratori del settore del gioco, ma non siamo riusciti ad avere un’apertura con la politica. Per questo motivo con la nuova manifestazione tutta al femminile, che vorremmo organizzare in un giorno compreso tra il 7 e il 15 gennaio – quando scadrà il penultimo DPCM – per poter così ripartire dal 16 gennaio, vogliamo sensibilizzare la politica. Il nostro settore viene visto troppe volte come un mondo oscuro, mentre vogliamo trasmettere un’immagine nuova, con la presenza di tante donne che lavorano nelle sale scommesse e nelle sale bingo”. Lo ha detto, nel corso della diretta Facebook con il direttore di Agimeg, Fabio Felici, Antonia Campanella, presidente dell’associazione E.M.I. Rebus e organizzatrice della manifestazione che punta a radunare a Roma tutte le lavoratrici del settore del gioco, ma anche le mogli o le figlie di chi lavora in questo mondo. “Vogliamo intraprendere un dialogo vero e serio con il mondo politico, abbiamo tante cose da dire. Ad oggi ancora non abbiamo una data per le riaperture, viviamo in un limbo, stiamo avendo ripercussioni non solo economiche, ma anche psicologiche. Qualsiasi attività chiusa per sei mesi ha difficoltà a reggere. Il Governo ha cancellato tutti i sacrifici di una vita. Non sappiamo cosa ci aspetta quando riapriremo, l’andamento sarà sicuramente diverso, ma abbiamo bisogno di risposte, almeno di una data. Voglio ricordare – prosegue Campanella – che nelle nostre attività non abbiamo alcun contatto con la clientela, abbiamo delle postazioni di gioco protette, locali grandi e spaziosi, non c’è una ragione per la quale il nostro settore è il più chiuso in assoluto. Per di più abbiamo anche subìto la beffa di un aumento della tassazione sulle scommesse sportive, pur essendo chiusi. Non so se con questa manifestazione riusciremo a cambiare qualcosa, ma dobbiamo provarci. Sono contenta del gruppo di donne che si sono unite per far valere i propri diritti, si sta creando una vera e propria famiglia. Tutte insieme – ha concluso Campanella – possiamo fare qualcosa di grandioso, insieme ce la faremo”. cr/AGIMEG