“Un anno di moratoria è troppo breve, ce ne vorrebbero due: uno per permettere la ripresa delle attività in essere che hanno subìto un danno economico importante, visto siamo stati chiusi per troppo tempo, e un altro per poter pensare ad una ricollocazione. Ho ricordato che il settore è occupato circa dal 70% da lavoro femminile ed in questo momento è complesso trovare un altro lavoro, non possiamo permetterci di rimanere senza”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Antonia Campanella, del Comitato Donne in Gioco, nell’incontro con la Quarta Commissione della Regione Lazio – dalla quale è stata audita insieme alle associazioni di categoria Sapar, Acadi, Astro e Fipe – in merito alla legge regionale del Lazio, che dal prossimo mese di agosto espellerà la quasi totalità del gioco pubblico dal territorio. Nei giorni scorsi si è parlato di una moratoria di un anno, in considerazione dello stop alle attività imposto dalla pandemia, per l’entrata in vigore della legge, che slitterebbe ad agosto 2022, ma per la Campanella servirebbe posticiparne l’entrata in vigore di almeno due anni.
“Siamo stati ascoltati dalla IV Commissione, che nel pomeriggio ascolterà anche i sindacati. Urge una moratoria, ci siamo focalizzati su questo tema tralasciando l’aspetto dell’inefficacia del distanziometro e del suo effetto espulsivo. Le attività di gioco hanno riaperto ieri, ma senza una moratoria potrebbero ritrovarsi a richiudere tra tre mesi, il che è inconcepibile”.
Questa la Relazione presentata alla IV Commissione della Regione Lazio.
lp/AGIMEG