Nella parte pomeridiana della seduta di ieri dell’Aula della Camera, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha reso all’Assemblea comunicazioni sulle ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Si è svolta la relativa discussione, al termine della quale la Camera ha approvato la risoluzione Davide Crippa, Molinari, Delrio, Occhiuto, Boschi, Fornaro, Fusacchia, Silli, Lupi, Magi, Tasso e Gebhard n. 6 – 00173 e la risoluzione Lollobrigida ed altri n. 6 – 00174 limitatamente ai capoversi 8 e 15 del dispositivo, respingendone la premessa e i restanti capoversi con distinte votazioni.
“Non può esserci ripartenza della nostra vita, non può esserci rilancio dell’economia se non si sconfigge il nostro grande nemico; e, quando dico nostro, non mi riferisco naturalmente solo all’Italia, ma a tutti i Paesi del mondo. Non vi sono eccezioni, abbiamo tutti lo stesso problema sul come affrontare la pandemia e tutti abbiamo un’unica via di scampo: far sì che i vaccini siano efficaci e somministrati nel più breve tempo possibile. E noi dobbiamo e possiamo cercare di dare una mano evitando le polemiche su qualche misura che appare penalizzante per qualche categoria, ma nessuno trova godimento nel farlo. Accade lo stesso negli altri Paesi, che, in fatto di provvedimenti restrittivi, sono più drastici dell’Italia. Poi possiamo discutere sul fatto che i ristori abbiano consistenza e velocità di assegnazione diversi: bene, questo è un tema da affrontare. Vi sono categorie che sono costrette all’inattività e che hanno e avranno bisogno di indennizzi consistenti, esaustivi, veloci, quantomeno per avere una base economica per poter ripartire appena sarà possibile”, ha detto Antonio Tasso (M-EUR-MAIE-PSI). “Signor Presidente, bisogna, inoltre, ripensare al sistema dei ristori delle imprese, specialmente per tutte quelle imprese del settore della ristorazione e dell’accoglienza, che sono state le più colpite in quest’ultimo anno e saranno nuovamente oggetto delle imminenti restrizioni in programma, come lei, Ministro, ha già anticipato nel suo intervento. Occorre pensare a nuovi parametri che permettano la riapertura in sicurezza, anche di sera, di ristoranti o almeno di dare la libertà di scelta all’imprenditore. E poi bisogna pensare anche alla riapertura di tutti quei luoghi di cultura, come cinema e i teatri, ancora chiusi. Mi auguro che questo nuovo Governo attui finalmente una politica basata sul concetto della graduale riapertura delle attività laddove, naturalmente, vi è una minore circolazione del virus e quindi, meno rischio. Invece dove vi è una maggiore concentrazione del virus, si attuino tutte le restrizioni necessarie a limitare il diffondersi dei contagi”, ha aggiunto Gianluca Rospi (MISTO-C!-PP). “Però, quando diciamo “risposte decise e rapide” bisogna tradurlo: significa sacrifici che chiediamo ai cittadini e a tanti operatori economici. E, allora, se è assolutamente condivisibile il fatto che deve essere compiuto ogni sforzo per uscire anche un solo giorno prima dalla pandemia e quindi è importante reagire tempestivamente ad ogni situazione di aumento del contagio, però bisogna anche uscire da ciò che è avvenuto in questi mesi. I sacrifici si chiedono, però poi si deve anche mettere mano a dei ristori che siano adeguati, tempestivi, che partano nei tempi e nelle modalità previste e soprattutto che arrivino agli operatori economici nelle modalità previste, cosa che purtroppo in questi mesi non è successa. Ci sono interi settori della nostra economia – mi riferisco al settore della neve e al settore del wedding, ma sono talmente tanti che, provando ad elencarli, sicuramente ne lasceremmo qualcuno per la strada – che oggettivamente hanno subito dei danni enormi e che aspettano delle risposte concrete, tempestive e anche queste rapide da parte del Governo. Così come siamo convinti che utilizzare e ricorrere ai codici Ateco non sia stata poi tutta questa grande trovata, perché già la situazione è complessa di per sé, già non esiste un manuale per gestire la pandemia, ma certamente la gestione dei codici Ateco ha rappresentato un di più di confusione e ha creato anche delle sperequazioni fra singole attività economiche che francamente non trovano giustificazione nella realtà e nei fatti”, ha sottolineato Stefano Mugnai (FI). cdn/AGIMEG