Bitonci (Lega): “Necessario ripartire. Decreto Ristori e Decreto Sostegni sono insufficienti”

“C’è bisogno di prendere coscienza, signor Presidente, c’è bisogno di ripartire. Siamo sinceri, una volta per tutte: i “decreti Ristori” e anche il “decreto Sostegni” sono insufficienti e quello shock paventato da Conte non c’è stato. Ma manca solo un mese alla presentazione degli uffici europei del nostro Recovery e il Governo sta lavorando sui contenuti, contenuti che diventano fondamentali e indispensabili all’ultimo appello per superare questa gravissima crisi economica”. E’ quanto ha detto in Aula alla Camera Massimo Bitonci (Lega). “Le nostre imprese, motore propulsivo dell’economia reale, sono state costrette a lunghissimi mesi di misure restrittive e hanno visto annullare fatturato, patrimonio, attività e fonti di reddito e sostentamento per le famiglie. La domanda interna sprofonda almeno al 9 per cento, con un 13 per cento in meno delle esportazioni. Si deve capire cosa sta succedendo ad imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti, e quanto sia urgente e necessario un ulteriore scostamento di bilancio, signor Presidente; uno scostamento che deve essere sostanzioso, non di alcuni miliardi, ma di almeno 50 miliardi per salvare il nostro sistema produttivo. Le perdite di fatturato registrate l’anno scorso dalle imprese italiane sfiorano i 423 miliardi di euro e circa 200 di questi miliardi di perdite sono in capo a chi ha chiuso le saracinesche. Le perdite maggiori sono: nel turismo (agenzie di viaggio, tour operator), con meno 73 per cento; attività artistiche, palestre, piscine, cinema, teatri, con meno 70 per cento; alberghi e alloggi, con meno 53 per cento; bar e ristoranti, con meno 34 per cento. Secondo l’Istat, 292 mila aziende si trovano in situazione di difficoltà, attività che danno lavoro a 1,9 milioni di addetti e producono valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro; stiamo parlando di micro attività pesantemente colpite l’emergenza sanitaria, corrono il pericolo di abbassare definitivamente le saracinesche. Questo dato diventa ancora più pesante, signor Presidente, per quanto riguarda le città d’arte: ogni settimana di ritardo nelle riaperture equivale a 2 miliardi di euro di perdite. Calo record anche nei consumi, che ritornano indietro di vent’anni, a meno 9 per cento, con un aumento della povertà assoluta certificata dall’Istat: un milione in più i poveri nel 2019, arrivando a un dato complessivo di 2 milioni di famiglie, dato che coinvolge circa 5,6 milioni di italiani: questi sono i dati della crisi, signor Presidente. Ancora: disoccupazione 9,2 per cento, tasso di inattività, 36 per cento. I più colpiti chi sono? Come sempre, donne e giovani”, ha aggiunto. cdn/AGIMEG