Piemonte, Consiglio regionale approva nuova legge sul gioco: eliminata retroattività della legge regionale 2016, distanziometro ridotto a 400 metri per le nuove aperture ed istituzione Osservatorio sulle Dipendenze

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la nuova legge sul gioco, che riscrive la precedente Legge regionale del 2016, che di fatto ha espulso il gioco legale dalla quasi totalità del territorio a seguito della retroattività del distanziometro, che è andato a colpire anche le attività già esistenti, causando ingenti danni economici alle imprese, oltre che occupazionali.
La nuova legge “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” introduce una nuova disciplina del gioco lecito, tutelando da una parte le attività esistenti ed allo stesso tempo salvaguardando dall’altra i soggetti affetti da disturbo da gioco patologico. Tra le novità principali, il distanziometro ridotto a 400 metri per i comuni sopra i 5 mila abitanti (rispetto ai precedenti 500 metri) da una serie di luoghi sensibili (tra cui scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, istituti di credito e compro-oro), ma valido solamente per le nuove aperture. Inoltre – punto fondamentale fortemente voluto dalla maggioranza di centrodestra e duramente osteggiato dalle opposizioni – si viene ad abolire la retroattività del distanziometro, che rappresentava l’aspetto più penalizzante della vecchia legge regionale nei confronti delle attività di gioco già esistenti.
Gli esercizi che hanno dismesso gli apparecchi dopo l’entrata in vigore della legge 9/2016, possono rivolgere istanza di reinstallazione, anche se intervenuti cambi di titolarità, senza che ciò sia equiparato a nuova installazione, purché non si superi il tetto massimo esistente a maggio 2016.

Per rendere omogenee sul territorio regionale le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco, i titolari delle sale da gioco e delle sale scommesse sono tenuti, nell’arco dell’orario di apertura previsto, a rispettare le fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco.
Gli orari di interruzione sono così definiti: per sale gioco e scommesse per 8 ore giornaliere complessive e consecutive, dalle 2:00 alle 10:00, mentre per gli spazi riservati al gioco lecito all’interno degli esercizi pubblici e commerciali e dei circoli privati per 10 ore giornaliere complessive, dalle 24:00 alle 8:00 e dalle 13:00 alle 15:00.
Tra le novità della nuova legge, in caso di nuove aperture (a cui sono equiparati l’installazione di nuovi apparecchi e il trasferimento in altro locale), non potranno essere posizionate slot nei locali di dimensione inferiore ai 25 mq, se ne potrà installare una in quelli tra 25 e 50 mq, e massimo due in quelli superiori a 50 mq.

La Regione Piemonte considera l’assenza di apparecchi da gioco come elemento preferenziale per la concessione di patrocini, finanziamenti e benefici economici. Rafforzati gli interventi di prevenzione sul gioco patologico, con una particolare attenzione a giovani e studenti. I minori di 18 anni non potranno accedere a sale gioco e sale bingo in cui sono installati i video terminali e sarà vietato l’uso di apparecchi per il gioco. Il titolare sarà tenuto a identificare i minori chiedendo il documento di identità e l’uso delle slot sarà attivabile tramite codice fiscale o tessera sanitaria.
Le scuole primarie e secondarie predisporranno iniziative didattiche sui rischi del gioco, mentre in tutte le scuole – con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale – sono previste lezioni tematiche sul rischio di abusi del gioco online e su smartphone.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approverà il piano triennale di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio del gioco patologico, attraverso azioni di educazione, informazione e comunicazione.
Nello stesso periodo la Giunta lancerà il concorso per realizzare il logo “Slot, no grazie!” dedicato alle scuole di secondo grado. Il logo verrà diffuso su tutto il territorio piemontese anche grazie alla giornata dedicata che vedrà coinvolte scuole, università e Asl.
La legge prevede azioni specifiche anche su usura, sovraindebitamento e infiltrazioni criminali: d’intesa con le Camere di Commercio verranno realizzate campagne di informazione e sensibilizzazione e verranno promossi protocolli d’intesa con prefetture e forze dell’ordine.
La Regione istituisce inoltre, presso l’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze patologiche (OED Piemonte), la Sezione tematica sul G.A.P., con funzione consultiva. Vengono inoltre stanziati 955 mila euro annui per la lotta e il contrasto delle ludopatie, grazie all’utilizzo dei fondi ministeriali per la tutela della salute ed il contrasto al gioco patologico.

Numeri alla mano, il comparto del gioco pubblico in Piemonte dà lavoro a 5.200 persone. Come evidenziato in uno studio della Cgia di Mestre, nel periodo di applicazione della legge regionale restrittiva (anni 2016-2019) le slot in Piemonte sono diminuite di oltre 17 mila unità, una contrazione vicina al 60%, mentre la perdita media annua per l’erario è stata pari a circa 163 milioni, tra Preu e canone concessorio, un taglio che sale fino a 200 milioni di euro se si calcola anche il mancato gettito legato alla riduzione di fatturato per le aziende del settore (minore Irpef/Ires, Irap, Contributi Previdenziali). Con l’eliminazione, ad opera della retroattività del distanziometro, del settore del gioco legale, di fatto espulso dal 97% del territorio piemontese, si è assistito ad una recrudescenza del gioco illegale, come testimoniato da numerose operazioni condotte dalla GdF, a dimostrazione di come laddove non vi sia un argine, rappresentato dal gioco lecito, la criminalità organizzata si riappropri degli spazi lasciati vuoti. cr/AGIMEG