Legge Regionale Puglia mette a rischio sala Bingo Lecce e i 76 lavoratori

La legge regionale della Puglia in tema di gioco rischia di far saltare i 76 posti della sala bingo di Lecce. E’ l’allarme lanciato dalla Filcams Cgil della città salentina, che teme una procedura di licenziamento nella sala bingo del capoluogo proprio a causa del paletti normativi della legge regionale finalizzata alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo. Le attività come sale giochi, sale scommesse e sale bingo devono infatti rispettare una distanza minima di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, chiese, impianti sportivi e strutture operanti in ambito sanitario. Le sale che non rispettano questi limiti sono soggette a sanzioni amministrative. Un problema non da poco, per la sala bingo di Lecce, come spiega alla Gazzetta del Mezzogiorno – Lecce’ il sindacalista Emanuele Sozzo: “L’autorizzazione per tali attività vale 5 anni e deve essere rinnovata. Siamo preoccupati per la sala bingo di Lecce che si trova nel centro della città a poca distanza da diversi punti sensibili, che dà lavoro a 76 persone tra impiegati, addetti alla vigilanza e al servizio pulizie”. A fine anno scadrà l’autorizzazione all’esercizio: “La sala di Lecce è gestita dalla società Operbingo Italia Spa – ha continuato Sozzo – la preoccupazione del sindacato è che la vertenza possa esplodere nel giro di poco tempo. Il Comune di Lecce è al corrente del problema e ha già raccolto le lamentele di altri centri scommesse di dimensioni minori soggetti agli stessi vincoli, ma la competenza è della Regione Puglia. La spinosa questione sarà affrontata in un tavolo in Prefettura il prossimo 20 settembre, ma il problema per il sindacalista “è politico. Senza una modifica alla Legge di Bilancio, sale giochi e centri scommesse non hanno molte speranze. Anche ammettendo di aprire una attività in una zona semi-deserta, nulla esclude che di lì a poco possa aprire una scuola calcio o un altro obiettivo sensibile che vanifica lo sforzo di mettersi in regola. Alcuni gestori hanno tentato la strada dei ricorsi contro il distanziometro, ma il Tar Puglia li ha rigettati. Bisogna capire come muoversi, la scadenza di molte licenze è dietro l’angolo”, ha concluso. lp/AGIMEG