Cassazione conferma le condanne ai clan Cesarano e Ridosso-Loreto. Tra i reati, anche l’estorsione a una sala Bingo

La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma le condanne emesse nei confronti di una quindicina di affiliati ai clan Cesarano e Ridosso-Loreto. Solo nei confronti di uno degli imputati la pena è stata rideterminata – in 8 anni, 5 mesi, e 24 giorni di reclusione – visto che il giudice d’appello non ha tenuto conto di alcuni limiti fissati dal Codice Penale alle circostanze aggravanti. I due sodalizi, attivi nella provincia di Salerno, gestivano doversi business, i capi di imputazione riportati nella sentenza sono quelli di estorsione tentata e consumata, illecita concorrenza, intestazione fittizia di imprese, usura, minaccia e detenzione, porto illegale e ricettazione di armi. Tra gli episodi citati dalla Cassazione anche l’estorsione attuata nei confronti di una sala bingo di Scafati, costretta anche a affidare i servizi di pulizia a una ditta controllata dal clan. lp/AGIMEG