Bingo, Barbieri (Ascob): “Prima di indire la nuova gara, lo Stato dovrebbe risolvere i conflitti con Regioni e Comuni”

“Non siamo contrari alla gara per il rinnovo delle concessioni del Bingo, ma l’attuale quadro normativo non dà alcuna certezza sugli investimenti effettuati”. Salvatore Barbieri, presidente di ASCOB, non nasconde le perplessità sul fatto che il Ministero dell’Economia potrebbe inserire il nuovo bando nella prossima legge di Stabilità. “Il primo passo” spiega a Agimeg, “dovrebbe essere quello di risolvere il conflitto con gli enti territoriali, altrimenti le sale che partecipano alla gara rischiano di non poter proseguire l’attività nei comuni in cui hanno sempre operato. Molte norme regionali o comunali considerano infatti il rinnovo della concessione una nuova attività, e scatta quindi la norma che vieta l’apertura di nuove sale. Cosa compra a quel punto chi partecipa alla gara?” ASCOB aveva anche formulato una proposta alternativa, in sostanza quella di concedere agli attuali operatori una sorta di proroga onerosa: “Ci eravamo detti disponibili a anticipare in qualche modo almeno una parte della quota di partecipazione alla gara, fino a quando lo Stato non avesse risolto i conflitti con gli enti locali. Oltretutto bisogna considerare che alcune delle vecchie concessioni scadranno nel 2.018, altre nel 2.020: la soluzione migliore sarebbe stata quella di allineare le scadenze temporali”. Del resto, alcune sale già operano in regime di proroga – una proroga che oltretutto si sta protraendo più del previsto , dal momento che il Tar, circa un anno fa ha annullato il precedente bando – “e stanno pagando 2.800 euro al mese, come corrispettivo”puntualizza Barbieri. E sul contenuto della nuova gara: “L’augurio è che non ripropongano la vecchia gara, epurata delle clausole controverse. C’erano diversi punti controversi – come il numero delle concessioni, la fideiussione, che comunque alcuni concessionari stanno cercando di far valere in appello di fronte al Consiglio di Stato – il Tar si è pronunciato sulla sola clausola che imponeva di versare la metà dell’offerta economica al momento della partecipazione”. Il giudice amministrativo ha ritenuto quella clausola sufficiente per annullare l’intero bando, e non ha esaminato alcune delle altre censure. Barbieri da un lato non nasconde la preoccupazione – “In base alle indiscrezioni che circolano, i Monopoli avrebbero deciso di inserire la gara del bingo nella Stabilità solo per fare cassa” – dall’altro spera in una maggiore oculatezza da parte delle Amministrazioni: “Se avessero voluto riproporre la stessa gara, avrebbero potuto farlo il giorno successivo alla sentenza del Tar Lazio. Invece, hanno aspettato tutto questo tempo prima”. gr/AGIMEG