Consiglio di Stato, sei sale Bingo e associazione Anib chiedono l’intervento della Corte di Giustizia Europea contro la proroga delle concessioni

Sei sale bingo, con il sostegno dell’associazione Anib (Associazione Nazionale Italiana Bingo), tornano al consiglio di Stato per discutere il meccanismo della proroga, e questa volta chiedono di rimettere la questione alla Corte di Giustizia Europea. La vicenda si intreccia con il rinvio alla Corte Costituzionale già deciso dal Tar Lazio, l’udienza è fissata per il 26 febbraio. In quel caso, i giudici di primo grado hanno sollevato dubbi sulla terza proroga decisa dal Governo, concentrandosi in particolare sul fatto che il costo della proroga fosse salito da 5mila a 7.500 euro al mese. Secondo le sale bingo che hanno discusso i ricorsi oggi, tuttavia, la questione riguarda il meccanismo della proroga in sé: il continuo slittamento della gara, e le attività che vengono rinnovate di anno in anno, impediscono infatti ogni programmazione economica, e finiscono per favorire i grandi operatori – che possono contare su una maggiore solidità economica – mentre invece si rivelano insostenibili per quelli minori. Di qui la richiesta di rimettere la questione alla Corte di Giustizia. Il Consiglio di Stato, per valutare l’effettiva sostenibilità della proroga, ha chiesto alle sale ricorrenti di depositare i propri bilanci. L’ordinanza è attesa nelle prossime 24/48 ore, i giudici di Palazzo Spada potrebbero comunque decidere di sollevare una nuova – e più ampia- questione di legittimità costituzionale. lp/AGIMEG