“Non esiste una legislazione settoriale specifica dell’UE per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Gli Stati membri sono liberi di disciplinare questo settore, purché rimangano in linea con le norme relative al mercato interno stabilite dal trattato quali interpretate dalla Corte di giustizia dell’UE. La direttiva sulle pratiche commerciali sleali vieta quelle contrarie alle norme di diligenza professionale e che falsano o sono idonee a falsare in misura rilevante il comportamento economico di un consumatore medio. La direttiva prevede inoltre che, ove tali pratiche commerciali siano rivolte a determinati gruppi di consumatori vulnerabili individuabili, esse vadano valutate nell’ottica del membro medio di quel gruppo”. Questa la risposta del Commissario europeo per il mercato interno, Elzbieta Bienkowska, all’interrogazione dell’europarlamentare Isabella Adinolfi (EFDD) relativa alle “gravi conseguenze sul piano sanitario e sociale del gioco”. Tra le pratiche inserite nella lista nera “si trova – ha continuato – l’esortazione diretta ai bambini. I rischi che il gioco d’azzardo presenta per i minori sono oggetto della raccomandazione della Commissione del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi di gioco d’azzardo online e per la prevenzione dell’accesso dei minori ai giochi d’azzardo on line. La raccomandazione invita gli Stati membri a garantire ai consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela e, in particolare, a salvaguardarne la salute e indica, tra le altre prescrizioni relative alla comunicazione commerciale responsabile da parte degli operatori di gioco d’azzardo, i controlli per accertare l’età e la promozione di programmi di controllo parentale”. lp/AGIMEG