Beppe Signori: “Sono stato additato per anni come il boss di un’organizzazione internazionale che operava nel mondo delle scommesse”

“Tortora subì l’onta del carcere, io degli arresti domiciliari. La sua Odissea durò 5 anni, la mia il doppio: 360 mesi durante i quali non ho vissuto e ho visto in faccia la morte, nel 2019, a causa di un’embolia polmonare. Sono stato additato per anni come il boss di un’organizzazione internazionale che operava nel mondo delle scommesse. Vi rendete conto? E tutto perché un innocente bigliettino con il risultato di Atalanta-Piacenza, non scritto da me per combinare la partita, è stato scovato dagli inquirenti in casa mia. Nella vicenda di Tortora trovarono il suo nome sul taccuino di un pentito e fu considerata una prova contro di lui. Il parallelismo è pazzesco”. E’ quanto ha detto, intervistato da LiberoBeppe Signori, ex calciatore e vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994.

“Ero innocente fino al midollo ma non per chi mi accusava”, ha aggiunto.

cdn/AGIMEG