Basta giocare con il gioco, Marotta (titolare agenzia scommesse) ad Agimeg: ” Tutte le attività lavorative sono essenziali. Assurdo pagare con una nuova chiusura l’incompetenza di chi ci governa”

“Io ho un’agenzia di scommesse che gestisco insieme alla mia famiglia ed è la nostra unica fonte di reddito. Stiamo vivendo una situazione di disperazione. Noi proveniamo dalla Campania, dove il Governatore De Luca è uno dei fautori del lockdown e sempre uno dei primi a mettere in campo misure più restrittive per le attività commerciali. E’ assurdo che noi commercianti dovremo pagare il prezzo dell’incompetenza di chi è al Governo e di chi dirige le Regione che, avendo a disposizione diversi mesi, non sono stati in grado di redigere un piano che permettesse al paese di convivere con il virus senza applicare questa sorta di nuovo lockdown”. E’ quanto afferma ad Agimeg il titolare di una sala scommesse di Qualiano (NA), Massimo Marotta, in merito al DPCM che dispone la chiusura per le attività di gioco. “La seconda ondata era ampiamente prevedibile e non hanno fatto nulla per prevenire la situazione in cui siamo. Agli occhi della politica noi siamo dei fantasmi, siamo già stati i primi a chiudere l’8 marzo e gli ultimi a ripartire nel precedente lockdown e, dopo aver fatto molti investimenti per poter rispettare i protocolli di sicurezza imposti dal Governo per tornare a lavorare, siamo di nuovo costretti ad abbassare la serranda. Il DPCM – prosegue Marotta – crea anche delle forti disparità e ha delle incongruenze al suo interno perché, ad esempio, permette ai bar che hanno dei corner di poter continuare l’attività di raccolta scommesse. Credo sia ingiusto perché potevamo proseguire anche noi, rispettando tutte le misure del caso. Un’altra forzatura del DPCM è quella che lo Stato si arroga il diritto di stabilire quali siano le attività indispensabili e quali non lo siano. Io credo che ogni lavoro sia indispensabile perché consente di poter condurre una vita dignitosa ad ogni singola persona. Inoltre, chiudendo il nostro settore si va a creare un ulteriore danno all’erario poiché verranno a mancare i nostri versamenti, dato che siamo stati molti mesi chiusi e i periodi di apertura i volumi di incassi non sono stati paragonabili a quelli degli anni precedenti. Il nostro settore – conclude Marotta – continua a vivere lo stigma di essere associato a criminalità organizzate e riciclaggio di denaro sporco e per questi motivi facciamo fatica anche ad avere finanziamenti dalle banche, nonostante i gestori degli esercizi di gioco sono in possesso di una concessione statale e lavorino per lo Stato. Voglio sollecitare anche le associazioni di categoria e le società di bookmaker di far sentire la nostra voce anche ai piani più alti perché il settore è in ginocchio”. ac/AGIMEG