“Il Governo probabilmente non ci ha pensato, ma ha provocato una grave disparità di trattamento quando ha disposto la chiusura delle sale giochi, delle sale scommesse e delle sale bingo e invece ha lasciato aperti i corner”. Lo dice a Agimeg Luigi De Gennaro, titolare di un’agenzia di scommesse Snai, di Molfetta in provincia di Bari. “A 200 metri dalla mia agenzia c’è una cartoleria, all’interno c’è una vetrinetta con articoli di cancelleria, ma non credo abbia mai venduto una penna. La sua attività principale è la raccolta delle scommesse, è a tutti gli effetti un’agenzia come la mia. Però, quell’esercizio adesso può restare aperto, mentre io ho dovuto chiudere l’agenzia”. De Gennaro sottolinea che in questo periodo i danni economici che possono derivare da questa decisione sono enormi: “Non è come nel primo lockdown, quando vennero bloccati anche tutti i campionati e le coppe. Lo sport sta andando avanti, e di conseguenza anche le scommesse sono a pieno regime. Se io devo rimanere chiuso, e il mio vicino può continuare a operare, non solo perdo i guadagni di queste settimane, ma anche tutta la clientela che ho fidelizzato in questi anni”. Il tutto con due incognite “Non sappiamo veramente se lo stop durerà solo fino al 24 novembre, o più probabilmente verrà prorogato. Inoltre, quando riapriremo, dovremo scontrarci con la diffidenza, ci sarà una buona fetta di clienti che non saprà perché un’agenzia è rimasta aperta, mentre l’altra è stata chiusa e potrebbe giungere a delle conclusioni sbagliate”, conclude De Gennaro. rg/AGIMEG