Basta (Pres. Agire) ad Agimeg: “Dopo la protesta degli allarmi accesi in tutta Italia pronti a nuove iniziative per dire basta alla politica che non ci conosce ma ci colpisce duramente”

“Il settore delle scommesse è abbandonato a se stesso, occorreva dare un segnale. Per questo abbiamo organizzato la protesta degli allarmi accessi nelle sale scommesse si tutta Italia ma non mi aspettavo di ricevere centinaia di lettere e video. E’ stato un successo clamoroso, ringrazio tutti i ragazzi che ci hanno messo la faccia, gente che ha investito in queste attività, è il momento di far sentire la loro voce. Chiediamo dignità e rispetto per la categoria, oggi passa il messaggio che esercenti e gestori delle scommesse sono gente pessima, rovina famiglie, in realtà chi lo dice non conosce questo settore. La nuova tassazione produce effetti nefasti, noi non ci fermeremo e siamo disposti a fare qualsiasi cosa per far valere i diritti di questa gente che lavora 15 ore al giorno senza chiedere assistenzialismo a nessuno”. Lo ha detto Angelo Basta, presidente di Agire, nel corso della diretta Facebook con il direttore di Agimeg Fabio Felici. Molti esercenti accusano i concessionari di non averli difesi, ma Basta ha detto che “Serve trovare formule per far sentire maggiormente la vicinanza a ogni singolo gestore nella condivisione di una battaglia comune”. Per il presidente Agire “non ci sono più margini tassazione, il 50% dei punti della nostra categoria è destinata a chiudere, viviamo anche di altri giochi come le slot, ma anche qui l’aumento della tassazione ha inciso soprattutto sulla parte più debole della filiera. La politica non ha conoscenza del comparto, con i provvedimenti emanati sono stati attaccati i piccoli esercenti che vivono sul territorio e creano il mondo del gioco. Il fatto è che parlare del gioco per la politica fa perdere consensi, il partito del non gioco è molto forte, radicato sul territorio con associazioni del sociale, private e pubbliche, dietro cui c’è un business di cui pochi conoscono l’entità e l’importanza. Occorre fare comprendere alla politica che il gioco è composto da tante piccole pedine, una lobby del gioco non esiste”.
Basta ha parlato anche degli effetti nefasti del decreto dignità sul settore delle scommesse: “La cosa assurda del decreto dignità è che ha fatto perdere soldi non solo al calcio professionistico, ma anche al calcio dilettantistico. Le società di scommesse rappresentavano una fonte di sostentamento importante per le piccole squadre a livello locale, il danno è stato fatto a tante piccole realtà di periferia che hanno perso entrate, una cosa veramente incomprensibile. Noi siamo pronti a fare barricate contro la nuova tassazione. Non ci sono condizione per reggere considerando che dovremo stare con monitor spenti e con divieto di assembramento. Abbiamo subìto l’aumento del preu per le slot e l’aumento della tassazione sulle scommesse. Inoltre gli aumenti di tassazione hanno colpito il giocatore, con il payout delle awp ad esempio che è sceso dal 74% al 65%, quindi non siamo noi i cattivi, visto che i 9 punti percentuali sono stati incassati dallo Stato. I gestori delle sale scommesse sono pronti a fermarsi, non riapriamo a queste condizioni. Con il decreto liquidità nessuno dei lavoratori del settore è riuscito ad accedere ai finanziamenti da 25 mila euro, è una cosa assurda. Siamo pronti a mettere in campo un’azione che tuteli le attività imprenditoriali, non conosciamo quali saranno gli scenari, ma sicuramente ricavi saranno inferiori rispetto al passato, con questa nuova tassazione non ce la possiamo fare. Serve fare fronte comune, tanti gestori slot hanno apparecchi nelle agenzie di scommesse”, ha concluso. cr/AGIMEG