Intervista esclusiva a Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, sul rapporto tra politica e gioco e sugli interventi previsti per la riorganizzazione del mercato.
– Secondo lei l’ambiente politico è perfettamente a conoscenza dell’impatto sociale, industriale ed economico del settore del gioco o c’è ancora approssimazione?
Nel Governo e nella classe politica è già sviluppata la coscienza dell’impatto sociale ed economico che ha il settore del gioco. Viceversa l’aspetto industriale è invece ancora poco conosciuto e questo gap andrebbe colmato per dare alla politica una visione più completa e corretta del mercato.
– Spesso il gioco viene trattato dai politici come fosse una “malattia da sconfiggere”. Cosa si potrebbe fare per correggere questa visione sbagliata del settore?
La “malattia” si sconfigge guarendola, nel senso che negli ultimi anni l’offerta di gioco è cresciuta in maniera irrazionale ed eccessiva. Per questo il nostro lavoro è anche mirato a riorganizzare il settore eliminando questi eccessi e riportando il gioco nel suo giusto alveo che è quello del divertimento.
– Prima di fine anno ci saranno interventi per far rivivere i propositi della Delega Fiscale?
Sono tre le ipotesi al vaglio. La prima riguarda la riapertura della Delega. La seconda passare attraverso un nuovo dibattito parlamentare, mentre la terza possibilità è offerta dalla prossima Legge di Stabilità. Stiamo lavorando affinché proprio nella Stabilità ci possano essere interventi di tipo fiscale per sistemare delle situazioni importanti per la riorganizzazione del mercato. Ad esempio potrebbe esserci la parte riguardante la tassazione sui margini. Comunque entro dicembre si avrà il quadro completo degli interventi.
– In questi giorni tiene banco la tassa di 500 milioni per la quale i concessionari hanno già anticipato la prima tranche di 200 milioni. Il 31 ottobre si prospetta un “buco” per lo Stato di 300 milioni visto che i concessionari hanno fatto sapere che non pagheranno visto che il Governo, secondo loro, non ha rispettato gli impegni presi per la distribuzione della tassa sulla filiera. Che succederà?
La tassa va pagata per Legge e quindi chi non lo fa non rispetta la Legge stessa. I concessionari sono quindi tenuti a completare il pagamento dei 500 milioni. Questo però non vuol dire che non siamo aperti ad un dialogo di condivisione del problema, ma la scadenza rimane.
– Da questa settimana prende il via questa rubrica che ha l’obiettivo di avvicinare politica e gioco. Cosa ne pensa di questa iniziativa?
Quando si apre un dibattito sul rapporto gioco e politica è sempre una buona cosa. Il confronto evita infatti quelle distorsioni molto nocive per una corretta tutela degli interessi di tutte le parti in causa. Quindi più dibattiti ci sono meglio è, perciò ben venga anche un’iniziativa come quella di voi di Agimeg.