“Il testo unico dei giochi è l’esito del confronto, è l’obiettivo da raggiungere, ma bisogna determinare prima il merito”. Lo ha detto il sottosegretario al Mef con la delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, rispondendo alla domanda del direttore di Agimeg, Fabio Felici, durante la tavola rotonda “Il gioco buono: un alleato contro l’illegalità” organizzata da Formiche in collaborazione con SWG. Baretta ha sottolineato quindi che “Ci sono dei cambiamenti in atto, anche da parte dei Territori c’è una maggiore apertura sull’Intesa del 2017. E ad esempio anche il confronto di oggi non è stato segnato dagli eccessi ideologici di un tempo. Ma c’è anche un altro cambiamento, si è ridotta la frantumazione sulla rappresentanza, le associazioni – più di quanto avvenisse anni fa – sono in grado di dare un’immagine più unitaria del settore. E questo semplifica anche il lavoro del Governo che ha meno soggetti con cui confrontarsi”. E sulla questione della reputazione a livello politico del settore: “bisogna ammettere che il settore è stato un po’ discolo, c’è stato un eccesso di offerta, e il discolo non è stato in grado di riconoscere gli eccessi del gioco. Il gioco va riportato nei propri ambiti, anche in questo senso”. E ancora, “i numeri, anche se parliamo di migliaia di persone e non di milioni, richiedono comunque un intervento”. rg/AGIMEG