Dopo l’accordo, anche se finora solo politico, tra Governo, Regioni ed Enti Locali, sembrava essere in discesa la strada che portava all’emanazione degli attesi bandi di gara per 15.000 punti scommesse e 210 sale bingo. Lo stesso Pier Paolo Baretta, sottosegretario al MEF con delega ai giochi, aveva dichiarato qualche giorno fa che nel prossimo decreto attuativo, previsto entro la fine di ottobre, saranno inserite le modalità per l’emanazione dei bandi. I testi delle due gare sarebbero già pronti ed in attesa di essere inviati, dal MEF, al Consiglio di Stato per il parere obbligatorio. Fin qui sembrerebbe tutto a posto. Ma la strada per arrivare alla pubblicazione dei bandi non è così semplice. Permangono infatti anche aperti molti dubbi sulla ratifica dell’accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali. Dalla parte delle Regioni i dubbi riguardano la necessità di rivedere i regolamenti in tema di gioco. Nell’accordo si parla infatti di una distribuzione equa e non proibizionista dei punti di gioco da dislocare sul territorio e questo comporterebbe una revisione della maggior parte dei regolamenti finora emanati. I dubbi dei concessionari, qualcuno dei quali starebbe esaminando concretamente la possibilità di boicottare il bando, sono invece quelli di dove poter dislocare i punti, una volta aggiudicati, viste le restrizioni imposte dai vari regolamenti comunali. Insomma una coperta che appare troppo corta da qualsiasi parte venga tirata. Inoltre, secondo quanto appreso da Agimeg da fonti istituzionali, ci sarebbero anche dei problemi di tipo tecnico e gestionale da risolvere e quindi l’ipotesi di pubblicare i bandi entro la fine del 2017 appare più complicata del previsto. es/AGIMEG