Audizioni riordino giochi, Sessa (AGIC): “Costo concessioni a 7 milioni di euro adeguato a obiettivi di finanza pubblica che si è posto il Governo. Dopo l’online, si passi ad una regolamentazione del retail”

“La nostra è una nuova realtà associativa composta dai player più grandi del mercato del gioco in Italia (Sisal, Lottomatica, Snaitech e IGT). Rappresentiamo il 70% del mercato per raccolta e gettito. Abbiamo istituito un tavolo inter-associativo con FIT-STS che dal punto di vista della distribuzione dei giochi è la categoria più rappresentativa in termini di numerica e storicità. E’ la prima volta che una realtà del nostro settore entra direttamente in Confindustria”. E’ quanto dichiarato da Michele Sessa, vice presidente di AGIC, in audizione alla Commissione Finanze de Tesoro del Senato.

“Ci riteniamo soddisfatti dell’impianto generale della normativa. Siamo attenti alla tutela dei giocatori e alle fasce più deboli. C’è una parte del decreto che porta alle industrie a cui saranno assegnate le concessioni la necessità e obbligatorietà di fare investimenti in tecnologia per la tutela del gettito e dei giocatori. Legalità, sicurezza, responsabilità verso i consumatori sono le linee guida nella gestione delle nostre aziende”, ha continuato.

“I 7 milioni di euro (previsti per l’acquisto delle concessioni per il gioco online, ndr) ci sembrano una cifra adeguata rispetto agli obiettivi di finanza pubblica che si è posto il Governo. Si avranno finalmente, dopo le proroghe dal 2016, le gare per assegnare le nuove concessioni. E’ fondamentale però, terminata la regolamentazione dell’online, passare anche alla normativa del mercato retail, che rappresenta oltre il 50% della raccolta dei giochi in Italia”, ha aggiunto.

“Ci sarebbero dei piccoli interventi che vorremmo fossero apportati al testo presentato. In particolare, sul fatto che soggetti terzi che non sono concessionari non possano esercitare attraverso siti web di un concessionario (attraverso le skin, ndr). Il cosiddetto subappalto. Riteniamo sia una distorsione rispetto a un mercato così sensibile e a un titolo concessorio rilasciato all’origine dall’amministrazione a un soggetto diverso da chi raccoglie. Riteniamo che debba essere dato mandato all’amministrazione dei Monopoli, che è il soggetto tecnico che regola questo mercato, di fare minimi interventi per fotografare al meglio la realtà di mercato rispetto alla norma”, ha concluso. cdn/AGIMEG