As.Tro replica al quotidiano La Provincia di Cremona: “Affrontare la problematica della dipendenza da gioco sulla base di dati certi”

As.Tro ha inviato una lettera di replica al Direttore Responsabile del quotidiano La Provincia di Cremona, in riferimento all’articolo pubblicato il 13 maggio 2025 dal titolo “Gioco d’azzardo: nei Comuni la stretta è operativa“.

Ecco il testo integrale:

in qualità di associazione di rappresentanza delle imprese del gioco lecito (aderente a Confindustria SIT) intendiamo condividere alcune riflessioni sull’articolo, pubblicato dal vostro quotidiano il 13 maggio u.s., dal titolo “Gioco d’azzardo: nei Comuni la stretta è operativa”.

Intendiamo soffermarci, nello specifico, sui dati riguardanti l’estensione del fenomeno della dipendenza da gioco nelle province di Cremona e Mantova che, secondo quanto riportato nell’articolo, sarebbe rappresentata da un numero oscillante tra 3.779 e 16.629 persone affette da questa patologia, a fronte di un numero di persone prese in cura, presso le strutture sanitarie competenti, quantificate in 85 unità.
Tale ultimo dato corrisponde a quello da noi reperito nell’ambito di una ricerca che la nostra Associazione, grazie al gruppo di lavoro denominatoData Room As.tro, sta svolgendo sull’intero territorio nazionale con la finalità di colmare la grave lacuna determinata dall’assenza di una banca dati ufficiale riguardante il numero di persone in cura per DGA, alla quale, a nostro avviso, non si può sopperire tramite la diffusione di numeri ottenuti attraverso metodologie non caratterizzate dal dovuto rigore scientifico.
Peraltro, pur essendo pienamente consapevoli che il numero di persone in cura non indichi l’esatta dimensione del fenomeno, riteniamo che qualsiasi analisi statistica sul tema non possa prescindere da questo dato obiettivo.
La richiesta che venga chiarita la metodologia attraverso cui si è giunti a stimare un numero di malati oscillante tra le 3.779 e le 16.629 unità risponde, quindi, all’obiettiva esigenza di poter affrontare la grave problematica della dipendenza da gioco sulla base di dati certi o comunque stimati con metodo scientifico, altrimenti si corre il rischio di degradare tale problematica al rango di una sterile disputa tra chi, mosso da meri interessi economici, mira alla sottovalutazione del fenomeno e chi, mosso invece da personali convinzioni ideologiche o da suggestioni personali, punta, invece, a sopravvalutarlo.
Siamo certi che l’ATS, non avendo alcuna finalità propagandistica, saprà indicare, grazie alla nostra sollecitazione e attraverso il vostro giornale, la metodologia utilizzata per la diffusione di questi numeri e anche chiarire meglio i motivi dell’enorme ampiezza della forbice indicata (oscillante, appunto, tara le 3.779 e le 16.629 unità).
Infatti, da un punto di vista statistico, un range così ampio, in assenza di adeguate spiegazioni, lascia profondi dubbi sulla reale valenza del dato e del metodo utilizzato per raggiungerlo. cdn/AGIMEG