Nel 2018 si sono registrate oltre 5mila operazioni sospette da parte dei prestatori di servizi di gioco. E’ quanto rende noto l’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia nel suo ultimo report sulla lotta al riciclaggio. Numeri alla mano, la UIF lo scorso anno ha ricevuto complessivamente 98.030 segnalazioni di operazioni sospette, il 4,5 per cento in più rispetto al 2017, ma per quanto riguarda i prestatori di servizi di gioco il numero è quasi raddoppiato, passando dalle 2.600 segnalazioni del 2017 alle 5.067 del 2018 (+94,8%). Nel dettaglio, nel primo semestre 2017 erano state 1.074 e nel secondo semestre 1.526, mentre nel primo semestre 2018 le segnalazioni sono state 1.864 e nel secondo 3.203. In termini percentuali, le segnalazioni arrivate dai prestatori di servizi di gioco sul totale sono state nel 2017 pari al 2,8% mentre nel 2018 si è saliti al 5,2%. Gli importi segnalati sono stati pari a 184,7 milioni di euro. Nel secondo semestre 2018 si sono registrati maggiori livelli di partecipazione al sistema segnaletico UIF da parte di alcune categorie di soggetti obbligati, quali i prestatori di servizi di gioco tra gli operatori non finanziari. Agli intermediari finanziari è riconducibile il 46,2 per cento delle segnalazioni inoltrate da segnalanti diversi da banche e Poste, seguiti dai prestatori di servizi di gioco (21,3 per cento). cr/AGIMEG