Antiriciclaggio, Italia rischia deferimento a Corte Ue su norme antiriciclaggio. Richiesta sanzioni da Commissione UE per Austria su normativa su scommesse e gioco d’azzardo

Italia, Danimarca e Repubblica ceca devono attuare integralmente l’ultima direttiva Ue antiriciclaggio entro tre mesi, se non vogliono correre il rischio di finire alla Corte Ue. La Commissione ha infatti inviato pareri motivati (seconda fase delle procedure di infrazione) ai tre Paesi dopo una valutazione delle misure adottate a livello nazionale, concludendo che diverse disposizioni della direttiva non sono state completamente recepite. Senza una risposta soddisfacente entro i prossimi tre mesi, la Commissione può decidere di deferire le cause alla Corte di giustizia Ue. La Commissione UE si è scagliata anche contro Austria, Olanda e Belgio e ha richiesto sanzioni per l’applicazione non conforme della normativa anti-riciclaggio. “Faremo in modo che tutti, sia nel settore privato che in quello pubblico, applichino le regole in maniera rigorosa”, ha dichiarato il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis, che ha ricordato l’esistenza di una severa normativa antiriciclaggio da applicare in maniera coerente oltre che efficiente in ogni legislazione nazionale. È in questo contesto che la Commissione UE ha scelto di deferire i tre Paesi citati alla Corte di Giustizia e di chiedere sanzioni per non aver ottemperato entro i propri confini nazionali alla quarta direttiva antiriciclaggio. L’Austria è stata tacciata di non aver recepito integralmente la normativa sulle scommesse e sul gioco d’azzardo, il Belgio è stato accusato di aver recepito in modo incompleto i meccanismi di scambio informazioni e documenti fra unità di informazione finanziaria, infine i Paesi Bassi hanno lacune riguardanti le informazioni sulla “proprietà effettiva in capo alle persone giuridiche e ad altre forme legali”. lp/AGIMEG