Le principali novità della Quinta Direttiva Ue per il settore giochi al centro della tavola rotonda che si è tenuta oggi a Roma, nell’ambito dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2019-2020 della “European School of banking management”. Le società concessionarie di gaming sono tra i destinatari degli obblighi, che sono sempre più stringenti e complessi. Ne hanno parlato esperti della Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, Asso AML e Unione Fiduciaria.
Il generale Michele Carbone, Comandante Regione Lazio della Guardia di Finanza, ha svolto
una panoramica aggiornata sulla normativa Antiriciclaggio e antiterrorismo. “La V Direttiva UE 2018/843 ha introdotto importanti novità, tra le quali l’ampliamento dei soggetti obbligati, la regolamentazione più stringente delle valute virtuali, le restrizioni alle carte prepagate, l’approccio comune ai Paesi terzi ad alto rischio, l’accesso allargato alle informazioni sulla titolarità effettiva e alcune modifiche in tema di adeguata verifica della clientela e di sanzioni”, ha detto Carbone, sottolineando che “le recentissime disposizioni incidono profondamente sul sistema nazionale antiriciclaggio e comportano per tutti i soggetti obbligati – intermediari bancari e finanziari, altri operatori finanziari, professionisti, operatori non finanziari e prestatori di servizi di gioco – la rivisitazione ed il perfezionamento dei propri assetti organizzativi nonché della loro policy in materia, unitamente alla necessità di far fronte all’obbligo della formazione permanente di tutto il personale coinvolto”.
Emiliano Marvulli – Funzionario dell’Ufficio Contrasto illeciti fiscali dell’Agenzia delle Entrate – commenterà i dati Uif/Bankitalia relativi al settore giochi, oltre ad illustrare alcune forme di riciclaggio nel settore e i poteri dell’Amministrazione finanziaria nei confronti dei prestatori di gaming. Per quanto concerne il gaming, Marvulli ha illustrato un esempio pratico di anomalo utilizzo degli apparecchi videolotteries (VLT), con uno schema fraudolento che vede coinvolte società estere, imprese italiane e denaro contante. “La sezione Contrasto agli illeciti fiscali internazionali dell’Agenzia delle Entrate e i reparti speciali della Guardia di Finanza possono richiedere agli intermediari finanziari e ai prestatori di gioco l’identità dei titolari effettivi, accedendo inoltre ai dati raccolti sulla clientela, in deroga ad ogni disposizione di legge e previa autorizzazione”, ha aggiunto Marvulli.
Fabrizio Vedana – Vice Direttore Generale Unione Fiduciaria – ha illustrato la normativa sul
“whistleblowing”, vale a dire la segnalazione delle violazioni. “Le procedure adottate da parte dei soggetti obbligati devono garantire – tra l’altro – la tutela della riservatezza dell’identità del segnalante e del presunto responsabile delle violazioni, ferme restando le regole che disciplinano le indagini e i procedimenti avviati dall’autorità giudiziaria in relazione ai fatti oggetto delle segnalazioni. Inoltre, è prevista la tutela del soggetto contro condotte ritorsive, discriminatorie o comunque sleali conseguenti la segnalazione”, ha detto ancora Vedana.
L’avvocato Vallefuoco – dello Studio Legale Vallefuoco & Associati – ha affrontato il tema delle criptovalute e il rapporto tra queste ultime e le società di giochi con sede all’estero, oltre alle modifiche del sistema sanzionatorio previsto dalla V Direttiva Europea.
Massimo Ferracci – Responsabile Aml di Sepah Bank – ha affrontato il tema delle disposizioni sull’adeguata verifica della clientela, a cui tutti i soggetti obbligati – comprese le società di gaming – dovranno adeguarsi entro il primo gennaio 2020. “In base all’approccio “risk based”, il provvedimento emanato da Bankitalia il 30 luglio prevede da un lato misure semplificate di adeguata verifica, dall’altro obblighi rafforzati di adeguata verifica, da utilizzare in caso di rischio alto, che si esplica con l’acquisizione di maggiori informazioni sul cliente e sul titolare effettivo, una valutazione più accurata della natura e dello scopo del rapporto. L’adeguata verifica rafforzata è applicata anche alle persone politicamente esposte (PEP), considerate a più alto rischio di riciclaggio in quanto maggiormente esposte a potenziali fenomeni di corruzione”, ha detto. Commentando gli ambiti di maggior rischio nel settore giochi, Ferracci ha fatto riferimento all’attività dei centri scommesse esteri privi di concessione e delle bische clandestine. “Anche le sale Bingo continuano a rappresentare un settore di interesse per le mafie, come avviene anche per il business delle corse ippiche. Esiste infine la prassi di “ripulire” il denaro mediante false vincite di concorsi e lotterie, acquisendo dai vincitori a prezzi maggiorati ilo tagliando vincente, allo scopo di giustificare proventi oggetto di accertamento o sequestro”.
Il coordinamento della tavola rotonda è stato affidato a Tiziana Ballarini, PWC TLS avvocati e commercialisti e presidente della Asso AML. Poco prima dell’evento, il direttore della Scuola Sergio Silvestri e il Ceo di EM-RISK Servizi Italia, Enrico Ciprian, hanno inaugurato il
ventitreesimo anno accademico.
I responsabili antiriciclaggio delle principali società di gaming autorizzate frequentano da anni la Scuola Italiana di Antiriciclaggio & Compliance, che è una divisione specialistica della European School of Banking Management. Proprio per fornire una formazione agli specialisti del settore, si tiene da anni il Master “AML Gaming Professional”, strutturato in quattro giornate di formazione con frequenza in aula e indirizzato, tra gli altri, a Responsabili antiriciclaggio, compliance e Internal audit, risk management, esercenti. Il Master offre ai partecipanti la possibilità di conoscere non solo le novità ma anche di apprendere le modalità di presidio e di autovalutazione dei rischi di riciclaggio secondo l’approccio dell’esposizione al “risk appetite”. lp/AGIMEG