Alesse: “L’Italia può ospitare un’autorità doganale unica europea”

Roberto Alesse, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stato ospite de “L’Economista”, trasmissione economica de Il Riformista. La prima riflessione è stata rivolta agli stati generali dell’Adm, che si sono tenuti mercoledì e giovedì scorso.

“L’ADM è una grande agenzia fiscale dello Stato, opera sotto la vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il risultato finale è una grande holding pubblica di carattere finanziario, che con riferimento allo scorso anno ha portato nelle casse statale circa 80 miliardi di gettito fiscale, esercitando le infinite competenze di carattere eterogeneo: settore doganale, il settore delle accise sui prodotti energetici, sui prodotti da tabacco e sui giochi pubblici. Più di due anni fa ho voluto istituire gli stati generali così che una volta all’anno l’Agenzia si possa aprire a tutto il mondo economico e possa discutere con i principali stakeholders. È un momento di dialogo intenso, anche la regolamentazione generale è figlia del dialogo e della comprensione profonda che ci deve essere con i soggetti che ruotano intorno ad essa”.

Alesse ha discusso del ruolo fondamentale dell’ammodernamento delle procedure. “La nostra amministrazione svolge molte funzioni, la principale è la difesa del principio di legalità e lo facciamo attraverso il controllo. Si deve controllare che il commercio internazionale risponda a logiche corrette, che i prodotti in ingresso in Italia non siano contraffatti. Le dogane sono lo strumento principale per un commercio lecito. In questo contesto si cala il processo di digitalizzazione, figlia dei tempi a cui si sta sommando il complesso fenomeno dell’intelligenza artificiale. Da un lato ci serve a snellire le procedure, dall’altro ci serve a rendere più incisivi e veloci i controlli. Dopo il 2012 nessuno aveva pensato alla fusione sul piano del diritto amministrativo delle Dogane e dei Monopoli, anzi erano mondi del tutto separati. Ho dovuto fondere le competenze giuridiche e informatiche, erano amministrazioni distanti che non si parlavano nemmeno. È stata fatta una riforma storica che è ancora in corso affinché siano unite le procedure informatiche. L’intelligenza artificiale avrà un ruolo determinante, la sto studiando a fondo e sto assumendo in questi giorni una serie di funzionari tarati su queste competenze, perché attraverso questo strumento inseguiremo il gettito fiscale”.

Il confronto è proseguito ragionando sul bilanciamento di due differenti necessità costituzionali. “L’esercizio delle nostre funzioni impatta su una serie di principi di ordine costituzionale ed è fondamentale per la salvaguardia dei conti pubblici e sulla salute, come si può dedurre dal delicato settore dei giochi pubblici. Noi cerchiamo di contrastare la ludopatia. Discorso analogo per i prodotti del tabacco. Ci muoviamo tra interessi paradossalmente contrapposti“.

In merito agli scossoni della politica internazionale, con un occhio particolare ai dazi che Trump vuole imporre all’Europa, Alesse si è espresso così. “Non possiamo non essere pragmatici, perché siamo il cuore dello stato economico-tributario. Da quando sono arrivato, ho capito il ruolo da svolgere rispetto a ciò che stava accadendo, cioè il cambiamento della situazione geopolitica. Ci siamo inseriti in un contesto straordinario ancora in corso, come il processo di integrazione europea a livello doganale, per cui si stanno serrando i ranghi per darci un’unica legislazione doganale che dovrebbe portare forse entro il 2026 di un’unica autorità a livello europeo. Si tratta di una sola centrale dei rischi derivanti dal fenomeno del commercio illecito. L’Adm è un’eccellenza internazionale, stiamo esportando le nostre metodologie al Nord Africa, per dire come questa amministrazione abbia una proiezione europea infinita. L’Italia potrebbe essere tranquillamente una sede dove ospitare una futura autorità doganale europea e molti Paesi guardano a noi con grande interesse”. sm/AGIMEG