“Qualche furbetto pensa che ci siano meno controlli in questo periodo e prova a sfruttare l’occasione. Invece noi i controlli li continuiamo a fare a tappeto. Si tratta di controlli impostati però in maniera diversa, sono più qualitativi che quantitativi. Da questi controlli è scattato un campanello d’allarme per un segmento particolare del mercato delle slot”. Spiega così la maxi operazione di controllo delle slot avvenuta in sei regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Toscana) Luca Turchi, dirigente dell’Ufficio controlli giochi – Direzione Antifrode e controlli dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ed un passato importante alla direzione scommesse, in una intervista rilasciata al quotidiano l’Avvenire. I controlli hanno riguardato più di mille apparecchi dello stesso produttore presenti sia in sale dedicate sia in bar e tabaccherie. Le schede di questi apparecchi sarebbero state modificate per non registrare una parte delle giocate e quindi pagare meno tasse. E nel mirino dell’ADM potrebbero finire altre schede ed apparecchi. “Ci potrebbero essere importanti novità – ha sottolineato Turchi- nei prossimi giorni. Intanto stiamo cercando di capire se le schede sono state manomesse dal produttore, se è stata ritoccata dal gestore o dal titolare dell’esercizio e se le verifica di conformità sia stata fatta correttamente”. lp/AGIMEG