Negli ultimi mesi, Olaf e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con il sostegno di Europol, hanno avviato un’operazione su larga scala contro le violazioni valutarie ed il riciclaggio internazionale, individuando 17 milioni di euro di flussi di valuta transfrontalieri non dichiarati o opachi. La lotta contro i movimenti illeciti di denaro è una priorità crescente a causa della sua connessione con il riciclaggio di denaro, le attività delle organizzazioni criminali transnazionali e la lotta al finanziamento del terrorismo. In questa sfida transnazionale, le dogane dell’Unione europea potrebbero svolgere un ruolo centrale sia nell’individuazione dei flussi illeciti di denaro contante che attraversano le frontiere, sia nell’affrontare i gravi reati a cui sono collegati i flussi valutari irregolari. Un esempio di questo impegno su scala internazionale è rappresentato dall’operazione doganale congiunta (JCO) Daphne, che si è svolta tra il 2019 e i primi mesi del 2020, coordinata da ADM e dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), con il supporto di Europol. In una sola settimana, le dogane europee hanno rilevato 508 casi di flussi di valuta transfrontalieri non dichiarati e opachi, per un controvalore pari a 17 milioni di euro, di cui 4 milioni non dichiarati. Dall’analisi dei dati emerge che 423 casi su 508 sono stati individuati nel traffico aereo, per un importo complessivo di 15 milioni di euro, seguiti dai controlli presso le dogane marittime (41 casi per un importo totale €987.000). Inoltre, 453 casi su 508 sono relativi a passeggeri in viaggio da/per paesi EXTRA UE, per un importo totale di € 15,6 milioni, mentre 31 casi su 508 sono relativi a passeggeri in viaggio da/per paesi UE. cdn/AGIMEG