Accordo Stato – Bolzano e Trento su gioco d’azzardo, alle province autonome 100 e 90 milioni di euro in più di entrate

Si sono concluse le trattative finanziarie con il Governo da un lato e i presidenti delle Province autonome di Bolzano e Trento dall’altro. I presidenti Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti parlano di un risultato positivo. Complessivamente, l’Alto Adige ha a disposizione circa 234 milioni di euro in più per il prossimo bilancio. Per quanto riguarda le tasse sul gioco d’azzardo, lo Stato riconosce i suoi debiti pregressi ed è stato anche chiarito per il futuro che la Provincia ha diritto a condividere le tasse sul gioco d’azzardo, comunque lo Stato le classifichi. Nel bilancio statale queste sono infatti classificate come “entrate non fiscali”.
Questa è stata per anni una questione controversa. “Ciò significa che questo punto è stato chiarito in maniera definitiva”, sottolinea Arno Kompatscher. Per il passato la Provincia di Bolzano riceve dallo Stato 100 milioni di euro una tantum e il Trentino 90 milioni. “Oltre a questo pagamento una tantum, si è potuto raggiungere un accordo con lo Stato anche sulla quota annua dell’Alto Adige sulle entrate”. Le ulteriori entrate derivanti dal gioco d’azzardo ammontano attualmente a circa 14 milioni di euro. L’accordo prevede anche una riduzione del contributo alle finanze pubbliche dello Stato, come richiesto dalla Provincia. Secondo il presidente questo è “il punto essenziale e al tempo stesso più importante dell’accordo”.
In futuro, il contributo alle finanze pubbliche per le due Province non ammonterà più a 905, bensì a 713 milioni di euro. Per l’Alto Adige questo significa una riduzione del contributo annuo di circa 100 milioni di euro. Accolta anche un’altra richiesta avanzata dalla Provincia di Bolzano “Finalmente è stato possibile inserire in bilancio anche la restituzione delle rate trattenute dal governo Monti”, spiega Kompatscher. Lo Stato garantisce una copertura finanziaria di 20 milioni di euro all’anno. “Questo è un buon risultato emerso dalle trattative. Lo Stato pagherà i suoi debiti, l’Alto Adige paga di meno e i principi del patto di sicurezza restano in vigore”, ha sottolineato il presidente, che la scorsa settimana ha incontrato anche il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in merito a queste tematiche. “Si è potuto garantire che il modello dinamico – che tiene conto di eventi imprevedibili come le catastrofi – sia mantenuto e sia garantito il principio costituzionalmente sancito della ‘esaustività dei pagamenti'”, sottolinea il presidente altoatesino. lp/AGIMEG