“Preoccupano le conseguenze dell’effetto espulsivo e dunque del proibizionismo in concreto inflitto al gioco pubblico sulla sostanziale totalità del territorio del Piemonte che si completerà il 20 maggio 2019 con l’entrata in vigore della Legge Regionale anche per gli apparecchi installati nelle sale, dopo che stessa sorte è toccata nel novembre 2017 a Bar, Tabacchi ed esercizi generalisti”. E’ l’allarme lanciato da Acadi – Associazione Concessionari di Giochi Pubblici – affiliata a Confcommercio Imprese per l’Italia, all’attenzione dei candidati dei candidati al Consiglio della Regione Piemonte.
“Il Consiglio Regionale del Piemonte – si legge in una nota – dovrebbe valutare un intervento immediato per scongiurare le conseguenze ampiamente previste e prevedibili sul piano della diffusione dell’offerta illegale, della perdita di gettito erariale, della cancellazione di posti di lavoro e di aziende sane. Peraltro, da un lato, la misura del distanziometro in sé è indimostrato sia efficace e, dall’altro, la proibizione sulla sostanziale totalità del territorio – provocata in concreto dall’errore tecnico che vizia il distanziometro – è unanimemente considerata inefficace (sia sul piano della prevenzione, sia sul piano curativo) nonché addirittura dannosa per le conseguenze sulla compulsività dei giocatori problematici e patologici. La pretesa e non dimostrata tutela degli utenti porterà, in poche settimane, alla perdita di migliaia di posti di lavoro di persone altamente formate e specializzate, con significativa percentuale di lavoro femminile e under 35, capaci di gestire i prodotti di gioco regolamentati in un contesto sicuro e severamente verificato.
Conseguenza inevitabile di ciò sarà la sostanziale espulsione dal territorio dei punti vendita e delle aziende selezionate per gestire l’offerta di gioco con vincite in denaro tramite le reti telematiche pubbliche.
ACADI ricorda che la finalità primaria del gioco regolamentato è quella della tutela del consumo di gioco con approccio responsabile ed in quadro di pubblica fede e sicurezza pubblica, ma soprattutto, in questo momento storico, di gestione delle soluzioni di prevenzione delle dipendenze centrate sulle persone, superando un controproducente accanimento avente ad oggetto proprio i luoghi di gioco autorizzati.
Sulla base di queste premesse, ACADI si augura che i candidati di tutti i movimenti politici approfondiscano adeguatamente i rischi esistenti con la desertificazione dell’offerta di gioco pubblico assicurata dal sistema concessorio e con la perdita delle professionalità dei lavoratori del settore in Piemonte”. lp/AGIMEG