Nel servizio de “Le Iene” andato in onda ieri, relativo alle videolotteries (VLT), è stato affermato che i videoterminali utilizzati per il gioco non sarebbero collegati alla rete e che i Monopoli non sono a conoscenza né del loro numero né del relativo incasso.Al riguardo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli precisa che si tratta di una informazione destituita di ogni fondamento. L’Agenzia conosce infatti esattamente il numero delle VLT presenti in ogni singola sala e la relativa raccolta di gioco. Ciò in quanto tutte le VLT costituiscono terminali di un complesso sistema informatico verificato dal partner tecnologico Sogei e certificato dall’Agenzia in assenza del quale, peraltro, i videoterminali non sarebbero in grado di consentire il gioco. La gestione di tale sistema è attribuita per legge ai concessionari dello Stato i quali sono sottoposti a rigorosi e costanti controlli, previsti dalla normativa, sia da parte dell’Agenzia che della Sogei. L’Agenzia, anche mediante accesso diretto al sistema di gioco, conosce e verifica per ogni apparecchio, le somme introitate sulle quali si calcolano le imposte dovute. Il servizio effettua inoltre una propria ricostruzione della raccolta complessiva di gioco effettuata mediante le VLT: il presunto incasso medio giornaliero di un’unica VLT (presso una determinata sala) viene moltiplicato per il numero complessivo delle VLT attive e per i 365 giorni dell’anno, così pervenendo ad un risultato privo di qualsiasi senso logico.Si ribadisce che il gioco è tracciato in tempo reale per ogni singolo videoterminale e dunque la raccolta complessiva delle VLT è quella che risulta all’Agenzia (per il 2013 circa 22,1 mld). lp/AGIMEG
Sgi: “Nel servizio delle Iene affermazioni false sui sistemi di gioco Vlt”
“Con grande rammarico e preoccupazione dobbiamo constatare che il programma televisivo “Le Iene” ieri sera ha superato il limite della deontologia professionale, scadendo in affermazioni false e fuorvianti, proponendo soluzioni per l’economia del Paese in modo ingannevole e spregiudicato”.E’ quanto comunica in una nota Confindustria Sistema Giochi Italia, commentando il servizio di Nadia Toffa sulle Vlt e i mancati controlli sul network. “Durante il programma si è affermato che i sistemi di gioco VLT sono privi di ogni controllo e si prestano ad evasioni di imposta allo Stato. Citando dati forniti da un loro anonimo “amico gestore”, si è addirittura ipotizzata una raccolta doppia rispetto a quella ufficiale ed un conseguente “occultamento” di 20 miliardi di euro. Le affermazioni, già oggi puntualmente smentite dall’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane,sono totalmente false, per di più suffragate da proiezioni e numeri, privi di ogni fondamento e protetti da un anonimato quantomeno sospetto”.
Confindustria Sistema Gioco Italia quindi chiarisce che “Le Videolotteries (VLT o comma 6/b) sono videoterminali collegati ad un sistema centralizzato che determina il risultato di ogni giocata. In caso di assenza di collegamento telematico, la partita si ferma fino a che il collegamento non torna ad essere disponibile. La contabilizzazione delle singole partite effettuate su ogni Videolottery viene gestita sia a livello di sala che di sistema centrale del concessionario. Il sistema è certificato dall’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e da SOGEI, secondo parametri internazionali. Una volta avviato, il sistema non è in alcun modo alterabile o manomissibile da nessuno. Pertanto, anche i risultati di raccolta delle giocate, sono registrati e protetti con le stesse garanzie di sicurezza e controllo. Il sistema di connessione è sottoposto a rigorosi e costanti controlli da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e di Sogei. I concessionari inviano giornalmente ad ADM tutti i dati di raccolta di ogni piattaforma di gioco e comunque Sogei, in qualunque momento, può fare operazione di monitoraggio remoto sull’attività di ogni sistema di gioco.
Affermare, come è stato fatto dalle “Iene”, che nessuno in realtà sa a quanto ammontino le giocate VLT, reca un grave danno alla verità delle cose e alle migliaia di operatori del settore che quotidianamente operano nel rispetto delle regole, pagano le tasse e che, per conto dello Stato, operano per fare rispettare la legalità e le leggi. Ma soprattutto ingannano i cittadini e gli spettatori, dando un immagine del Paese immotivatamente negativa, presupponendo reati collettivi, con lo Stato assente o negligente.
Anche per questo, a tutela della reputazione degli operatori del settore e per garantire che il comparto industriale opera da sempre in piena sintonia con lo Stato, Confindustria Sistema Gioco Italia sta valutando gli atti più opportuni per tutelare la verità dei fatti. lp/AGIMEG