Match fixing, per i concessionari autorizzati clamoroso autogol di Tavecchio (Pres. Figc): “Una ammissione di colpa le sue dichiarazioni e togliere le scommesse dai campionati minori avvantaggerebbe la rete illegale”

Monta il dissenso degli operatori di scommesse autorizzati dallo Stato nei confronti delle dichiarazioni del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio. Il numero uno del calcio italiano aveva infatti dichiarato, in merito alla recente indagine su un giro di partite truccate in Lega Pro e Serie D, che: “il mondo del calcio ha investito molto nei progetti di integrità riguardo le scommesse in Lega Pro e infatti sono state fatte diverse segnalazioni su giocate anomale, adesso istituiremo un database generale per monitorare gli spostamenti di quei soggetti che passano da una società all’altra. E’ un dato di fatto però che non molti anni fa la scommessa era un reato, poi per raccogliere fondi si è deciso di ammetterla per legge, da quel momento sono scattati tutti quei meccanismi deprecabili dovuti anche al fatto che il nostro Paese da 8-9 anni vive in una grave crisi economica”. Secondo i maggiori operatori autorizzati di scommesse, interpellati da Agimeg, quello di Tavecchio è un clamoroso autogol. Il presidente della Federcalcio ha infatti, con le sue dichiarazioni, ammesso che la Figc non è in grado di garantire la “pulizia” nel calcio, la regolarità di incontri e campionati. Insomma una preoccupante ammissione di debolezza, nei confronti di un sistema complesso come è quello del calcio italiano. Inoltre, ricordano i concessionari, il divieto di scommesse sui campionati minori auspicato da Tavecchio, riguarderebbe solo le società autorizzate dallo Stato, mentre sulla rete illegale le stesse giocate rimarrebbe attive. Quindi eventuali combine si potrebbero comunque mettere in atto, con l’aggravante di portare più risorse alle organizzazioni criminali che spesso gestiscono questa rete parallela. Solo eliminando una volta per tutte la rete di operatori non autorizzati si riuscirebbe a contrastare efficacemente il fenomeno. I concessionari autorizzati hanno infatti tutti gli strumenti per segnalare e verificare eventuali  anomalie sugli incontri. Si possono conoscere puntate particolarmente importanti, ripetute, fatte in orari particolari e sapere da che parte provengono. Tutto questo sarebbe impossibile sulla rete non autorizzata e quindi Tavecchio farebbe bene a spostare il tiro sul vero obiettivo e non sulle scommesse autorizzate e controllate. lp/AGIMEG