Scommesse: Il Bando Monti finisce di nuovo davanti alla CGE. I dubbi arrivano dal Tribunale di Salerno

Il Tribunale di Salerno ha chiesto alla Corte di Giustizia Europea di esprimersi su una domanda di pronuncia pregiudiziale per la quale si chiede alla CGE se le norme applicate siano in linea con il diritto comunitario. Le questioni pregiudiziali sono state sollevate in ambito penale e l’ordinanza risale al 20 ottobre 2014. Tutte le questioni riguardano il così detto “Bando Monti” per l’assegnazioni delle 2000 agenzie e le questioni sollevate sono simili a quelle del ricorso Stanley del 22 ottobre 2014. Il Tribunale di Salerno chiede alla Corte se il TFUE ed i principi affermati dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea ammettano che: vengano poste in gara concessioni di durata inferiore a quelle in passato rilasciate, laddove la detta gara sia stata bandita al fine di rimediare alle conseguenze derivanti dall’illegittimità dell’esclusione di un certo numero di operatori dalle gare precedenti; l’esigenza di riordinare il sistema attraverso un allineamento temporale delle scadenze delle concessioni costituisca giustificazione adeguata di una ridotta durata delle concessioni poste in gara rispetto alla durata delle concessioni in passato attribuite; e ammettano una previsione di obbligo  di cessione a titolo non oneroso dell’uso dei beni materiali ed immateriali di proprietà che costituiscono la rete di gestione e di raccolta del gioco in caso di cessazione dell’attività per scadenza del termine finale della concessione o per effetto di provvedimenti di decadenza o revoca”. mdc/AGIMEG