UIF, attività svolte nel primo semestre 2022: dai prestatori dei servizi di gioco ricevute 4.884 segnalazioni di operazioni sospette

È stato pubblicato il quarto numero del 2022 della newsletter della UIF, con una breve sintesi delle attività svolte nel primo semestre 2022.

In questo periodo la UIF ha ricevuto 74.233 SOS, in aumento del 5,9% rispetto al primo semestre del 2021; la variazione è in linea con quelle rilevate nel triennio 2018-20 dopo l’eccezionale crescita dello scorso anno. Le segnalazioni analizzate nel semestre considerato sono 72.658, in aumento del 5,6%.

Nel semestre la UIF ha adottato 19 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette, per un valore di 3,4 milioni di euro.

Gli scambi nell’ambito della collaborazione con l’Autorità giudiziaria e con gli Organi investigativi delegati alle indagini si sono mantenuti elevati; in crescita gli scambi informativi con le omologhe autorità estere.

Gli accertamenti ispettivi rivolti a banche e intermediari finanziari hanno prestato particolare attenzione alle cessioni di crediti, all’attività di prestito su pegno e al settore del fintech.

Nel periodo considerato il D.lgs. 231 del 2007 è stato modificato per rafforzare le disposizioni in materia di riservatezza delle informazioni antiriciclaggio e per disciplinare gli scambi informativi tra la UIF e i Servizi centrali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza per la prevenzione e il contrasto del terrorismo.

Il contributo alla crescita delle SOS del semestre è principalmente imputabile agli operatori della categoria banche e Poste (43.145 segnalazioni da 39.271 del primo semestre 2021) e ai prestatori di servizi di gioco (4.884 SOS da 3.302).

Sul totale delle segnalazioni non riconducibili a banche e Poste, la componente maggiore è ancora ascrivibile agli IMEL (30,0%) e agli IP (27,9%), nonostante la riduzione per entrambe le categorie registrata nel semestre in esame rispetto alle SOS dei primi sei mesi del 2021, seguiti dai prestatori di servizi di gioco (15,7%) e dai professionisti (8,2%). Nell’ambito della categoria degli IP, i money transfer hanno registrato, dopo quattro semestri di continua crescita, la riduzione delle segnalazioni e delle operazioni sospette in esse contenute, queste ultime principalmente effettuate con controparti ubicate in Senegal, Romania, Marocco e Bangladesh (complessivamente il 40,7% degli importi sospetti trasferiti).

cdn/AGIMEG