SuperEnalotto: riscossa oggi la vincita da 280 mila euro realizzata a Bologna il 18 settembre

“Non rivelerò il mio nome” – ha dichiarato la vincitrice – “ma vorrei usare come nome di fantasia “Maria”. Maria ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e soprattutto alle figlie Ora pensionata, ha sempre pensato che l’importante è stare uniti e aiutarsi l’uno con l’altro. E così un giorno accade che una delle figlie, il giorno prima dell’estrazione, scherzando e con gli occhi di chi ancora vuole sperare che ci possa essere una svolta rosea alla sua situazione difficile, chiede aiuto alla mamma: le chiede di vincere qualcosa perché ha bisogno di soldi. La figlia, infatti, ricorda bene che nel 2000 la mamma ha già vinto al SuperEnalotto oltre 100 milioni delle vecchie lire e che quei soldi sono serviti ad acquistare un’auto e a risollevare le sorti dell’intera famiglia per tutti gli anni a venire sino a oggi. Maria, che è solita giocare sempre 1 euro al SuperEnalotto per tentare la fortuna, si reca al bar a giocare la schedina, come sempre gioca le date di nascita dei membri della sua famiglia, determinata e speranzosa di poter aiutare la figlia. Dopo qualche giorno e in tarda serata, il marito per caso guarda un notiziario, apprende della vincita conseguita a Bologna e riconosce il barista di sempre, che riferisce della vincita presso la sua ricevitoria. Sveglia la moglie, che non ha dubbi: “Sono io”, dice. La mattina seguente Maria convoca le figlie e, sorridendo, annuncia la vincita, chiedendo alle figlie la disponibilità ad accompagnarla  a Milano, quella città che ben conoscono per Sisal. Il segreto della vita, secondo la signora Maria, è avere speranza, ma anche furbizia e un po’ di sana ironia. “Io” – dichiara Maria – “ho un segreto”. “So dove conservare la schedina. Un posto dove nessuno può trovarla!”. “Si tratta di un paio di mutande rosa con doppia tasca,”. “Ci vuole coraggio a indossare certe cose e io ne vado fiera, perché l’esperienza mi ha insegnato a non guardare le apparenze ma la sostanza delle cose. Qui nessuno mi porterà via il mio sogno”. I soldi, detratta la quota per una nuova auto che ormai ha raggiunto i 14 anni di età, saranno equamente suddivisi in tre parti, per le due figlie e per la vecchiaia dei coniugi. Maria ci lascia, nel suo stile pacato e ironico, con una promessa: conserverò nel cassetto ancora le mie mutande rosa e ci vedremo ancora per la terza volta, per la vincita del 6, del grande jackpot! lp/AGIMEG