Match Fixing, Di Martino: Troppi calciatori scommettono. Forse il 70%

Roberto Di Martino, Procuratore di Cremona – nel corso del convegno “Match Fixing: attacco alla credibilità dello sport” che si sta svolgendo a Roma presso l’Avvocatura di Stato – ha anche parlato del coinvolgimento dei calciatori nelle scommesse: “Un collaboratore ci ha detto che il 70% dei calciatori scommette. Probabilmente si tratta di un dato gonfiato, ma che lascia comunque presumere che il fenomeno sia particolarmente diffuso. E’ chiaro che se un calciatore scommette su partite cui è estraneo, sia poi tentato di puntare anche in quelle in cui è direttamente partecipe. E’ un fenomeno che va arginato”. E sui rapporti con la giustizia sportiva: “La collaborazione è ottima, ma vi sono dei problemi. Del resto giustizia sportiva e giustizia ordinaria perseguono finalità differenti. Inoltre, la giustizia sportiva ha tempi di azione più rapidi, anche per non rallentare le competizioni. Per questo, a volte ho consentito alla giustizia sportiva di effettuare ad esempio interrogatori prima di quella ordinaria. Tuttavia ci sono dei problemi che vanno risolti. Un calciatore, o un dirigente, può essere tentato di non denunciare un tentativo di combine all’autorità giudiziaria, per la paura di subire sanzioni a livello sportive che ne potrebbero compromettere la carriera”. E quindi Di MArtino ha chiesto maggiorti poteri per la Magistratura che effettua simili indagini, perché per tutte le fattispecie di reato sia possibile effettuare delle intercettazioni:”In questa indagine abbiamo potuto fare ricorso a questro strumento, solo di fronte a un reato ritenuto più grave (e sanzionato con la reclusione fino a dieci anni), ovvero il tentativo di uno dei soggetti coinvolti di  sedare alcuni calciatori. gr/AGIMEG