Risso (FIT) su sanzioni a tabaccai per vendita fumo a minori: “Sospensione di quindici giorni può significare definitiva chiusura”

“Daremo battaglia, una dura battaglia legale contro la profonda ingiustizia perpetrata dal ministro Lorenzin a danno dei cinquantaseimila tabaccai italiani, che per conto dello Stato incassano dal tabacco ben quattordici miliardi di euro l’anno di imposte”. Lo ha dichiarato il Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, al termine del Consiglio dei Ministri di ieri che ha visto introdurre la norma che prevede la chiusura della rivendita per quindici giorni alla prima sanzione per la vendita ai minori di tabacco. “È una decisione – ha continuato Risso –  che non tiene minimamente conto dei pareri espressi chiaramente da cinque commissioni parlamentari, tra cui quello della Commissione Giustizia del Senato, che avevano espressamente dichiarato eccessiva tale prescrizione, in quanto in violazione al divieto di gold plating previsto dalle nome comunitarie. Un principio generale che impedisce agli Stati membri di andare oltre la delega comunitaria”. “Dopo l’offesa subita da tabaccai e fumatori con la greve campagna “Scemo chi fuma”, c’è ora l’attacco del ministro Lorenzin alla rete di vendita, messa in serio pericolo da chi non conosce minimamente il suo sistema finanziario sottostante. Per un tabaccaio la sospensione di quindici giorni alla prima sanzione può significare in molti casi la sua definitiva chiusura. Alla faccia della progressività”. “La Federazione – ha concluso Risso – ha sempre condiviso il principio di contrastare con decisione la vendita ai minori, investendo in formazione della sua rete, ed anche in questa occasione era assolutamente favorevole alla sospensione, e poi addirittura alla revoca, ma solo nel caso di violazioni reiterate. Ora invece farà ricorso a tutti i livelli nazionali ed europei, dimostrando come questo provvedimento violi quel generale principio di progressività della sanzione cui deve sottostare ogni pur giusta azione punitiva, così come peraltro espressamente affermato dal Parlamento”. lp/AGIMEG