Vincenzo Cerreto (titolare sale scommesse): “Mi sento abbandonato dallo Stato, senza Ristori ma con costi che vanno affrontati per forza. Resistere, ma fino a quando?”

“Caro Dipendente, non è colpa nostra. Siamo gli Untori di questo Virus e nemmeno lo sapevamo. Probabilmente a lungo andare mi lascerai da solo, perché giustamente sei stanco di vivere in cassa integrazione e ricevere una miseria. Del resto ti capisco, non te ne faccio una colpa, ma sappi che io sto lottando e come se sto lottando!!! Avremmo potuto fare qualcosa di più insieme, ma ti comprendo anche tu sei triste e spento, mio adorato dipendente. Purtroppo nessuno mi ascolta e a volte mi sento abbandonato al mio destino.
I Ristori non arrivano, le Attività piangono ed i COSTI FISSI ci sono e vanno comunque onorati, perché altrimenti arriva lo sfratto. Eh sì quello può essere comunque emanato, ma non diventa esecutivo, ma lo sarà. Resistere, Resistere, Resistere… fino a quando? Ad oggi sono 8 mesi di chiusura e si fanno sentire e come. La società ha un disavanzo di cassa “ENORME”, caro dipendente, ma non preoccuparti per me… ti capisco! Insomma non dipende da noi, ma da uno Stato che non ci considera propri figli e che ci ha completamente abbandonato. Arriverà la fine, ma non sarà La Fine”. E’ duro lo sfogo di Vincenzo Cerreto, amministratore del gruppo Facebook “Gioco legale uniti per Roma” e titolare di agenzie di scommesse, chiuse, come le altre attività di gioco, dal 26 ottobre scorso e, con il nuovo DPCM, la chiusura è stata prorogata fino al 5 marzo. lp/AGIMEG