‘Libro Verde’ Mipaaft: “Necessaria riforma dei giochi a base ippica per incrementare risorse a disposizione dell’intera filiera”

Rilanciare i giochi ippici per dare nuove risorse a tutta la filiera. In particolare, si rende necessario un restyling delle scommesse a totalizzatore per rendere più competitivo il prodotto ippico rispetto ad altri giochi. E’ l’obiettivo del Mipaaft come emerge nel Libro Verde con le linee guida per rilanciare il settore. Nella proposta di adozione di iniziative, rientranti non solo nella sfera di competenza esclusiva del Mipaaft ma anche in quella degli altri soggetti istituzionali, le cui azioni hanno incidenza nel comparto ippico, è da rimarcare “l’utilità di proseguire l’iniziativa di un confronto fattivo con ADM e Sogei, al fine di addivenire ad una riforma complessiva dei giochi a base ippica diretta ad attuare interventi volti ad incrementare le risorse a disposizione della filiera. Appare opportuna l’individuazione di misure di “restyling” e di sviluppo per l’accettazione delle scommesse al totalizzatore anche mediante una valutazione della fattibilità del ricorso alla totalizzazione delle scommesse a massa comune in campo europeo. La prima misura da introdurre è rappresentata dall’adeguamento delle quote di prelievo delle scommesse legate alle corse dei cavalli alle scommesse sportive. La rimozione della disparità evidenziata consente di rendere più competitive le scommesse ippiche aumentando la quota che ritorna al giocatore in caso di vincita (pay out). Si evidenzia che il gioco sulle corse dei cavalli complessivamente considerato ha registrato una diminuzione, in base ai dati forniti da ADM, da euro 553.086.873,50 nel 2017 a euro 536.456.343,75 nel 2018. Nei primi quattro mesi del 2019, anche per la problematica legata al limitato acquisto di corse estere, si è verificata un’ulteriore contrazione del movimento pari al 6,75%. Il dato che suscita, tuttavia, maggiore preoccupazione consiste in un passaggio di montante dal gioco al totalizzatore a quello a quota fissa che assicura minori proventi alla filiera. Ciò premesso appaiono imprescindibili il completamento dell’iter dell’approvazione del decreto del Mef per omogeneizzare le formule di scommessa a totalizzatore e la riforma dell’attuale scommessa nazionale Tris, Quartè e Quintè, unica scommessa al totalizzatore in grado di attrarre interesse del pubblico, anche mediante la creazione di jackpot e diminuzione dell’unità di scommessa”. Il Libro Verde, che illustra gli obiettivi delineati e individua azioni concrete per la filiera ippica, al fine di attuare una riforma complessiva del comparto ippico, è oggetto di una consultazione pubblica a cui si può aderire entro il 20 settembre per consentire la partecipazione attiva al processo decisionale e sollecitare un confronto aperto e costruttivo con tutti i soggetti interessati ad approfondire le proposte nel medesimo contenute. “Al fine di attuare una riforma complessiva del comparto ippico è necessario predisporre un quadro giuridico completo per il settore ippico. Appare necessaria pertanto una legislazione specifica e dettagliata che ridisegni le prerogative in campo ippico del MIPAAFT e rafforzi il dialogo pubblico/privato. La Legge per l’ippica deve prevedere risorse per implementare la cultura ippica e valorizzare l’allevamento del cavallo italiano. Riforma delle scommesse ippiche, innovazioni a livello fiscale, eliminazione della sperequazione esistente nel mercato dei giochi tra le scommesse sportive ed ippiche, misure che attraggano nuovi sponsor rappresentano i capisaldi per perseguire politiche di rilancio dell’ippica in Italia”. Sono questi gli obiettivi che si pone il Libro Verde. “La riforma deve prevedere che le norme generali che disciplinano i vari aspetti connessi ai cavalli ed all’organizzazione ed effettuazione delle corse siano inserite nel Regolamento unico, mentre le norme che regolano aspetti specifici della programmazione tecnica delle corse e modalità operative facciano parte di un “Documento Tecnico delle corse ippiche”. La distinzione consente di disciplinare gli aspetti più prettamente tecnici e soggetti a probabili modifiche nel tempo attraverso uno strumento più agile come il “Documento Tecnico delle corse ippiche”, che viene approvato con decreto direttoriale, lasciando invece al Regolamento, approvato con Decreto del Ministro, la disciplina degli aspetti più “stabili” e comunque di rilievo. Nel Regolamento devono essere introdotte una serie di misure, in materia di regole di comportamento, di obblighi e di responsabilità degli operatori ippici e in tema di rilascio delle autorizzazioni e licenze previste, perseguendo l’obiettivo di garantire la trasparenza del settore, contribuendo a difenderlo da comportamenti illeciti. Materie che per la loro specificità devono essere disciplinate autonomamente sono quelle antidoping e relative alla giustizia sportiva”, aggiunge il testo. “Il Codice di comportamento deve specificare i doveri fondamentali di lealtà, correttezza e probità che sono inderogabili e obbligatori per le società di corse, per gli operatori ippici e per gli organismi rappresentativi e la loro violazione costituisce grave inadempimento meritevole di adeguate sanzioni. Nel Codice Deontologico devo essere affermati i principi di lealtà e di non violenza e i divieti di alterazione dei risultati delle corse ippiche, di doping e di altre forme di nocumento del benessere del cavallo. Analogamente a quanto avviene negli altri ordinamenti sportivi,  tutti coloro che svolgono attività in ambito ippico e le associazioni riconosciute non dovranno esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell’immagine o della dignità personale di altri persone o di organismi operanti nell’ambito dell’ordinamento sportivo. Verrà introdotto un dovere di riservatezza in funzione del quale i soggetti dell’ordinamento sportivo sono tenuti a non divulgare informazioni riservate relative a procedimenti in corso prima che gli atti e i provvedimenti finali siano formalizzati e pubblicizzati. Sono immediatamente sospesi in via cautelare i soggetti sottoposti al Regolarmente delle corse qualora condannati, ancorché con sentenza non definitiva, per i delitti di seguito indicati, o che sono stati sottoposti a misure di prevenzione o di sicurezza personale, specificatamente: i) interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestine e tutela alla correttezza nello svolgimento di competizioni agonistiche ossia “frode in competizioni sportive”; ii) Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping; iii) Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell’amministrazione controllata; iv) Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui; v) Delitti contro la personalità individuale; vi) Delitti contro la libertà personale; vii) Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo internet; viii) Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete; ix) Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione; x) Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope; xi) Disposizioni penali in materia di società e di consorzi previste dal Codice Civile; xii) Testo unico delle disposizioni in materia in materia di intermediazione finanziaria; xiii) Delitti contro la Pubblica Amministrazione; xiv) Delitti contro la fede pubblica; xv) Delitti contro il patrimonio; xvi); xvii) Delitti associativi; xviii) Interferenze illecite nella vita privata;  xix) Disposizioni penali relative alle armi da guerra e clandestine”, continua il testo. “L’adozione di un “Codice della legalità” per gli ippodromi è finalizzato a creare per gli operatori ippici – e, di riflesso, per i cavalli – condizioni di sicurezza indispensabili all’attività sportiva e deve recare prescrizioni stringente alle società di corse che gestiscono gli ippodromi relativ amente ai requisiti che le aree destinate ad accogliere i cavalli ed i box devono avere. Il mancato adeguamento delle strutture che, allo stato, risultano non a norma deve comportare l’esclusione a far data dal 2020 degli ippodromi interessati, in quanto viene meno quella valorizzazione dell’impianto alla base dell’apporto che ogni realtà ippica deve dare all’esercizio della funzione pubblicistica di organizzazione delle corse”, sottolinea il Mipaaft. “Il settore può rinascere solo realizzando iniziative che richiamano l’attenzione del grande pubblico. Gli appuntamenti come Fiera di Verona, manifestazione di livello internazionale, devono rappresentare un volano per l’ippica. In questo senso il Ministero deve investire in questi eventi anche mediante la creazione di una partnership con le società di corse. Quest’ultime negli stand messi a disposizione del MIPAAFT devono dare risalto alle proprie realtà anche proponendo tematiche trasversali allo sport, cultura, turismo ed agricoltura. In questo senso il MIPAAFT deve essere sempre più presente negli eventi di livello internazionale legati al mondo del cavallo, patrocinando le principali manifestazioni a livello internazionale che si svolgono in Italia. Nel Libro verde spazio anche alla istituzione di una scuola di formazione che abbia come scopo quello di non disperdere il know-how del settore ippico, essendo diretta a preparare gli addetti di tutte le discipline del settore ippico, anche a livello propedeutico e promozionale. La “Scuola di formazione”, dotata di un proprio corpo docente da selezionarsi secondo le modalità stabilite con specifico provvedimento del MIPAAFT, potrà avvalersi delle strutture già presenti sul territorio, con le quali il Ministero stipula apposite convenzioni, e della collaborazione delle associazioni di categoria. E’ inoltre necessaria la creazione di un circuito amatoriale in ambito nazionale, diretta a realizzare iniziative in grado di richiamare l’attenzione del grande pubblico. L’individuazione delle politiche di rilancio dell’ippica passano anche in termini di aumento del numero di appassionati mediante iniziative di comunicazione. L’ippica deve ricercare maggiore visibilità per rilanciarsi presso un pubblico più vasto e vario rispetto agli attuali appassionati attraverso una comunicazione televisiva che contribuisca ad offrire una completezza d’informazione sugli eventi ippici e apposito battage pubblicitario a supporto di eventi ippici su carta stampata, web, social e radio, rappresentando un concreto progetto di accompagnamento per la ripresa del settore. I capisaldi di una normalizzazione del settore e dei suoi processi produttivi di filiera sono rappresentati dall’allevamento e dal benessere del cavallo. Una preliminare osservazione da fare consiste nella necessità imprescindibile di far sviluppare l’allevamento mediante una decisa ripresa delle nascite. In quest’ottica nell’ambito del rinnovato quadro legislativo si ritiene necessario il varo di una serie di misure per restituire garanzie agli allevatori. La prima deve consistere nell’assimilazione dell’allevamento dei cavalli da corsa e di equitazione alle attività agricole ai fini dell’applicazione anche per i primi dei regimi speciali e di esonero, prevedendo il superamento della discrasia tra l’allevamento a fine sportivo e quello propriamente agricolo. Rientrano negli ulteriori interventi a favore dell’allevamento la stabilizzazione del premio aggiunto nei Regolamenti delle corse per quanto concerne fasce di età, tipi di corse ed entità/percentuale riconosciuta. Nel galoppo la proposta consiste nell’estendere quanto statuito per il 2019 anche per gli anni a seguire, mentre nel trotto appare necessario determinare la somma complessiva da stanziare ogni anno legandola ad una percentuale del montepremi complessivo in base al dato storico, in quanto l’attuale previsione non dà alcuna assicurazione in tal senso”. cdn/AGIMEG