Commissione d’inchiesta sul gioco pubblico in Italia e sul contrasto al gioco illegale: il TESTO INTEGRALE della proposta presentata in Senato

E’ stata assegnata alla Commissione Finanze del Senato la proposta di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale, presentata nei giorni scorsi dal senatore Mauro Maria Marino e da tutto il gruppo di Italia Viva. Sul testo sono state chiamate a rendere parere le Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia, Bilancio e Igiene e Sanità.

“L’indagine condotta dalla Commissione” scrivono i firmatari nella nota in cui illustrano la proposta, “dovrà avere un più ampio respiro, nell’ottica di una razionalizzazione e revisione completa dell’intera disciplina, tenendo conto, tra i tanti aspetti, anche delle trasformazioni tecnologiche del sistema. Gli indirizzi così formulati dalla Commissione potranno altresì essere resi disponibili per la redazione di un testo unico delle leggi in materia di gioco pubblico“. E tra i problemi da affrontare citano “la dimensione crescente del gioco illegale, nell’ambito del quale, peraltro, si radicano direttamente o indirettamente gruppi appartenenti alla criminalità organizzata”; “la tutela dei soggetti più deboli e vulnerabili”; ma anche “la tutela della correttezza dell’offerta di gioco e di rispetto del principio di concorrenza tra tutti gli operatori”.

La proposta prevede di costituire una Commissione speciale all’interno del Senato, composta da 20 senatori. Tra i vari compiti, dovrà accertare le condizioni complessive del settore; la sostenibilità della disciplina e la dimensione complessiva del settore in relazione alla tutela dei soggetti più esposti; l’adeguatezza dei poteri attribuiti ai Ministeri competenti, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e alle Forze dell’Ordine; ) l’incidenza sulla diffusione del gioco illegale. La Commissione poi presenterà delle relazioni al Senato ogni anno, o ogni volta che ne ravvisi la necessità.

Ecco il testo integrale della proposta presentata:

L’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul set­tore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale si rende necessaria alla luce dell’incremento verticale del fenomeno del gioco, favorito anche dal forte aumento dell’of­ferta, con una crescita conseguente sia della per­centuale dei consumi delle famiglie destinati al gioco, sia del gettito statale. In particolare, desta particolare preoccupa­ zione la dimensione crescente del gioco il­ legale, nell’ambito del quale, peraltro, si ra­dicano direttamente o indirettamente gruppi appartenenti alla criminalità organizzata. Le organizzazioni mafiose ricavano infatti in­ genti profitti da questo settore, anche perché esso consente il riciclaggio di denaro; in questo ambito, peraltro, queste organizza­ zioni ricorrono in maniera massiccia anche ad attività illegali quali, a titolo esemplifica­tivo, la manipolazione delle macchinette per ridurre la tassazione sui ricavi o l’altera­ zione del sistema di gioco e della probabi­lità di vincita del giocatore. È sempre più evidente la stretta correlazione tra gioco le­ cito e gioco illecito, in quanto parte dei gio­catori risultano attratti da offerte illegali, che si presentano come apparentemente più al­lettanti, finendo poi per cadere nella rete dell’usura. Accanto a queste esigenze, vi è altresì la necessità di fornire una disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più de­ boli e vulnerabili per contrastare fenomeni di dipendenza e ludopatia, ma anche in rife­rimento alla tutela della correttezza dell’of­ferta di gioco e di rispetto del principio di concorrenza tra tutti gli operatori. La Commissione – che, nello svolgimento delle sue funzioni, si avvale dei poteri tipici dell’autorità giudiziaria – ha il delicato com­pito di dare seguito alle esigenze esposte, pre­stando attenzione alla dimensione complessiva del comparto, che abbraccia la produzione, la commercializzazione, ma anche la gestione de­ gli apparecchi da intrattenimento, così come la gestione del settore delle scommesse e delle lotterie istantanee. L’indagine condotta dalla Commissione, infine, dovrà avere un più ampio respiro, nell’ottica di una razionalizzazione e revi­sione completa dell’intera disciplina, te­nendo conto, tra i tanti aspetti, anche delle trasformazioni tecnologiche del sistema. Gli indirizzi così formulati dalla Commissione potranno altresì essere resi disponibili per la redazione di un testo unico delle leggi in materia di gioco pubblico.

PROPOSTA DI INCHIESTA PARLAMENTARE

Art. 1.

(Istituzione della Commissione)

  1. È istituita, ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione e dell’articolo 162 del Regolamento del Senato, per la durata della XVIII legislatura, una Commissione parlamentare di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale, di seguito denominata « Commissione ».

Art. 2.

(Composizione della Commissione)

  1. La Commissione è composta da venti senatori, nominati dal Presidente del Senato in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, garantendo, per quanto possibile, un’equilibrata rappresentanza tra i generi. Il Presidente del Senato nomina il presidente della Commissione scegliendolo al di fuori dei predetti componenti e convoca la Commissione affinché proceda all’elezione di due vicepresidenti e di due segretari.
  2. Per l’elezione dei due vicepresidenti e dei due segretari, ciascun componente della Commissione scrive sulla scheda un solo nome. Sono eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti e, in caso di parità, il più anziano d’età.

Art. 3.

(Compiti della Commissione)

  1. La Commissione accerta: a) le condizioni complessive del settore del gioco pubblico, considerato il sistema concessorio che attribuisce ogni strumento di regolazione e controllo al soggetto pub­blico; b) la sostenibilità della disciplina pub­blica in relazione alla tutela dei soggetti più deboli, al contrasto di fenomeni di dipen­denza e ludopatia, alla tutela della corret­tezza dell’offerta di gioco e di rispetto della concorrenza tra gli operatori, nonché alla preservazione del gettito erariale comples­sivo derivante dal settore; c) le dimensioni complessive del com­parto, con particolare attenzione ai settori produttivi impegnati nella produzione, nella commercializzazione e nella gestione degli apparecchi da intrattenimento, nonché nella produzione e gestione del settore delle scommesse e delle lotterie istantanee, verifi­cando che l’offerta corrisponda agli interessi tutelati di cui alla lettera b); d) l’appropriatezza dei poteri regolatori, di differente rango normativo, attribuiti ai Ministeri competenti, all’Agenzia delle do­gane e dei monopoli, e agli enti territoriali e dei poteri attribuiti alle Forze dell’ordine competenti, analizzando eventuali sovrappo­sizioni e antinomie e individuando gli stru­menti più adatti per incrementare l’efficacia dell’azione amministrativa; e) l’efficacia del sistema di regolazione e di controllo con particolare riferimento al contrasto del gioco illecito e illegale, alle connessioni con altre attività illegali come il riciclaggio di denaro e l’usura; f) l’incidenza sulla diffusione del gioco illegale della presenza di imprese controllate direttamente o indirettamente dalla crimina­lità organizzata; g) l’efficacia dell’azione pubblica di cura e sostegno per i soggetti affetti da fenomeni di dipendenza, con particolare riferi­mento alle attività svolte dagli enti territo­ riali e dai servizi sanitari. 2. La Commissione individua gli stru­menti legislativi più adatti per razionalizzare e revisionare la disciplina vigente in materia di gioco pubblico, aggiornandola alle tra­sformazioni del sistema, con particolare rife­rimento alle innovazioni tecnologiche, al gioco on line, e formulando indirizzi per la redazione di un testo unico delle leggi in materia di gioco pubblico.

Art. 4. (Poteri e limiti della Commissione)

  1. La Commissione procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria e può av­valersi delle collaborazioni che ritenga ne­cessarie. 2. Le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite nel limite mas­ simo di 15.000 euro per l’anno 2021 e di 75.000 per ciascun anno successivo di du­rata della Commissione e sono poste a ca­rico del bilancio interno del Senato. Il Pre­sidente del Senato può autorizzare annual­mente un incremento delle spese di cui al precedente periodo, comunque in misura non superiore dal 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze con­nesse allo svolgimento dell’inchiesta, corre­ data da certificazione delle spese sostenute.

Art. 5. (Organizzazione interna)

  1. Le sedute della Commissione sono pubbliche, salvo che la Commissione di­ sponga diversamente. L’attività e il funzionamento della Commissione sono discipli­nati da un regolamento interno, approvato dalla Commissione medesima prima dell’ini­ zio dei lavori

Art. 6. (Relazioni della Commissione) 1. La Commissione riferisce al Senato an­nualmente, con singole relazioni o con rela­zioni generali, nonché ogni qual volta ne ravvisi la necessità e, comunque, al termine dei suoi lavori.

lp/AGIMEG