Erion Islamay campione a Venezia in uno degli appuntamenti più importanti del palinsesto pokeristico italiano, la tappa del GD Poker WPT National, nata dalla collaborazione con la Tilt Events. Sono partiti in 329 per un appuntamento attesissimo: tra questi Max Pescatori, Alessio Isaia, Davide Suriano (fresco di braccialetto WSOP nell’evento 10.000€ heads up), Daniele Mazzia, Riccardo Lacchinelli, Giacomo Fundarò, Antonio Bernaudo e Sergio Castelluccio e dopo quattro intensi giorni, con 6 ore di final table, Erion “erionis” Islamay si è lasciato alle spalle tutti, portandosi a casa la prima moneta da 65.000 euro. Professionista modello del texas hold’em, Islamay negli anni ha confermato quel suo approccio al gioco da perfezionista: otto ore al giorno in ufficio, ferie programmate con anticipo e un atteggiamento verso il lavoro pragmatico e responsabile, così si era decritto in un’intervista che ci aveva rilasciato nel 2011, così sembra essere adesso.
“Non è cambiato niente. Il mio lavoro resta quello di grindare online. Anzi, ora che gioco meno tornei dal vivo e che ho meno impegni televisivi, posso organizzarmi meglio la giornata, dedicando la mattinata allo studio del gioco”.
Uno come lei, dopo tutti questi anni, cosa deve ancora capire del poker?
”Ogni giocatore che non guarda se stesso e come giocava sei mesi prima con un certo ribrezzo non è un professionista. Se ti fermi, gli altri avanzano e tu non puoi essere più un vincente.Il gioco è in continua evoluzione, è sempre più complesso e ogni mese si scopre un ramo dell’albero da esplorare. Prendiamo gli scacchi: si tratta di un gioco talmente complesso, con un ventaglio così ampio di soluzioni, che è impossibile risolvere matematicamente una partita. Nel poker accade la stessa cosa. è necessaria una costante analisi fuori dal gioco per avere la risposta giusta nei 30 secondi che hai a disposizione durante una mano”.
Una mattinata di riposo se la sarà concessa…
“Me la sono meritata. Al Wpt ho conquistato la vittoria più importante della mia carriera. Dentro di me sapevo che il grande successo prima o poi sarebbe arrivato, ma aver vinto contro un field così importante mi dà una grande soddisfazione. Pensavo di dedicare qualche ora allo studio, ma poi ho lasciato stare. Il torneo è stato molto stancante”.
La sua costanza ha fatto la differenza anche al tavolo finale del Wpt?
“Mi sono messo nella miglior condizione possibile per vincere gli spot, poi c’è stato quel pizzico di fortuna che serve sempre per vincere un torneo. In un paio di mani ho dovuto mettere in gioco il mio stack, come accade in ogni torneo, ma per il resto della partita non ho mai compromesso quanto avevo messo da parte nei giorni precedenti. Diciamo che dopo il sesto posto dell’anno scorso posso dire che Venezia mi porta bene. Sono molto contento per aver vinto un tavolo finale pieno di ottimi giocatori. Almeno 4 dei miei avversari li conoscevo bene, li sfido online tutti i giorni. I chipleader invece erano ottimi regular del circuito live. Un field pazzesco come è stato per tutto il torneo” .
Ha parlato dei suoi avversari online. Chi sono secondo lei i più forti?
“Ogni giocatore ha le sue caratteristiche e non è facile fare questo tipo di classifiche. Se dovessi dire chi sono in Italia i Maradona del poker direi Cristian Favale, una grandiosa mente pokeristica, e Clavio Anzalone”.
Buone notizie dalla Cge per quanto riguardo la tassazione delle vincite nei casinò esteri. Cosa cambia?
“Dopo la sentenza della Cge i player potranno tornare a giocare anche nei casinò esteri. Questo potrebbe creare un problema di concorrenza alle case da gioco italiane, ma anche nuove idee e maggiore qualità dei tornei”
Il suo prossimo obiettivo?
“Continuare a fare quello che ho sempre fatto. Grindare online e scegliere con attenzione i prossimi live. L’iscrizione a un torneo deve essere un investimento corretto”
è più difficile oggi vivere di poker?
“Forse cinque anni fa non c’erano molti pro nel circuito italiano e per questo motivo anche un principiante poteva rimediare ai propri errori. Ora il livello è molto più alto, anche se è molto più facile trovare informazioni e migliorare il proprio gioco”. cz/AGIMEG