“Per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, esiste uno spiccato orientamento alla ricerca della compliance ed un grande sforzo operativo per ampliare ulteriormente i servizi offerti, anche coordinando e guidando le altre PP.AA., laddove nel settore dei giochi si intende rafforzare il presidio della legalità sul territorio, valorizzando le professionalità interne con mirati processi di formazione orizzontale. Un programma molto ambizioso, in linea con le azioni più accreditate nei paesi maggiormente evoluti dell’Unione Europea”. E’ quanto sottolinea il segretario generale del Salfi (Sindacato Autonomo dei Lavoratori Finanziari) Sebastiano Callipo, nell’intervento sulle Agenzie Fiscali ed in particolare sulle convenzioni triennali e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione. “Il modello organizzativo delle Dogane – ha continuato Callipo – va aggiornato ineludibilmente, anche alla luce degli interventi di OCSE e di FMI. Questi ultimi orientano la scelta del Legislatore nazionale verso forme più spiccate di autonomia, specie dal livello politico, con la conseguenza di un ampliamento delle strategie ed azioni gestionali e regolamentari. Sul fronte organizzativo interno, necessita un maggior coordinamento territoriale del Settore doganale con quello dei Monopoli, quantomeno sulle funzioni orizzontali di secondo livello, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane e materiali. I diversi progetti, nei quali è convolta l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, necessitano di un maggior livello di professionalità, con un innalzamento qualitativo della formazione. In particolare, vista, dopo il 2011, l’assimilazione delle Agenzie Fiscali alle altre PP.AA., l’inevitabile invecchiamento del personale e la perdita secca annuale di circa il 10% della forza lavoro, emerge ineludibile l’esigenza di restituire, anche all’Agenzia delle Dogane, autonomia decisionale piena, anche per le politiche del personale, sia livellato, sia dirigenziale, rivedendo il livello attale di autodeterminazione del modello agenziale. Sul fronte economico, va soprattutto superato l’effetto del tetto del fondo 2010 sulla suddivisione delle risorse del comma 165, per eliminare la penalizzazione subita dal personale, anche alla luce degli interventi normativi del 2015. Vertesi in una problematica che va fortemente posta e risolta, ottenendo analoghe modalità di soluzione a quelle positivamente sperimentate per il personale del MEF. In sintesi, va ridato impulso e vigore al sistema agenziale, così come delineato dal Decreto 300/99 e dalla successiva regolamentazione, essendo stato esso delegittimato da successive incursioni, nefaste nei risultati, a cura dell’Autorità governativa ed in parte della magistratura. D’altronde il livello di sforzo che si continua a chiedere al personale non potrà essere sopportato, se non con uno sblocco positivo delle questioni che, ad oggi, impediscono alle Agenzie di assumere nuovo personale e di riconoscere adeguate risorse economiche aggiuntive nella quota incentivante, nonché adeguati percorsi di carriera interna. Di qui, la necessità che la Politica attui una profonda rivisitazione del modello agenziale, soprattutto mediante la garanzia di una maggiore autonomia regolamentare e contabile”. lp/AGIMEG