La prossima settimana sarà resa nota la data ufficiale dell’entrata in vigore della taglio della puntata massima (da 100 a 2 sterline) per i terminali di scommesse a quota fissa (i cosiddetti FOBT, fixed odds betting terminals). La normativa non è ancora in vigore perché è stato dato agli esercenti un periodo per riorganizzare il loro business dal momento che il drastico taglio agli importi giocabili sulle “macchinette” potrebbe comportare, oltre a un’ingente riduzione del giro d’affari, anche la chiusura di alcuni betting shop e il conseguente calo dell’occupazione. Secondo il Centro per la ricerca economica e commerciale inglese (Cebr) i giocatori, quando sarà introdotta la novità, saranno tentati a puntare su altri tipi di gioco con una tassazione più elevata rispetto a quella delle Fobts, portando di conseguenza anche ad un aumento degli introiti per lo Stato. La decisione del governo di rinviare l’introduzione del nuovo paletto per le puntate sulle Fobts ha quindi un costo medio annuale di 110 milioni di euro. A causa della preoccupazione per i mancati incassi erariali, a seguito del taglio della puntata massima, il Governo inglese come risposta ha valutato l’ipotesi di innalzare il prelievo sulle macchine di gioco dall’attuale 15% al 20-25%, per ammortizzare il colpo delle minori entrate e scaricare le conseguenze del minor gettito sugli operatori di gioco. lp/AGIMEG
