Rapporto Crime&tech: “Nel Lazio settore giochi e scommesse tra più esposti a infiltrazioni criminalità organizzata”

“Così come a livello nazionale, anche nel Lazio il settore dei giochi e delle scommesse è uno dei più esposti alle infiltrazioni della Criminalità Organizzata e attira l’interesse di gruppi di diversa matrice: innanzitutto ‘Ndrangheta, ma anche Camorra, Cosa Nostra e gruppi criminali “autoctoni”. Lo dimostrano le numerose operazioni giudiziarie condotte negli ultimi anni. Sintetizzando, l’infiltrazione ha caratterizzato tre ambiti: i siti di giochi e scommesse on-line; la gestione di sale slot e video-lottery; i bingo”. E’ quanto sottolineato nello studio “Le infiltrazioni della criminalità nell’economia del Lazio” richiesto dalla Regione Lazio a Crime&tech, spin-off del centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica di Milano. “Per quanto riguarda il primo, esemplificativa è l’operazione The Imitation Game, coordinata dalla DDA di Roma nel 2016, che mette in luce l’interesse di diversi gruppi di Criminalità Organizzata nei siti di poker on-line. Il sistema era caratterizzato da una estesa piattaforma internet collegata al di fuori del circuito autorizzato con punti gioco distribuiti a Roma e in tutto il territorio nazionale. l rapporti – prosegue lo studio – tra il vertice di questo sistema e i gruppi criminali prevedeva una sorta di mutuo scambio: l’imprenditore forniva l’expertise tecnologico e commerciale; in cambio otteneva dai clan una più facile e capillare distribuzione dei suoi servizi presso sale slot e agenzie. Il tutto, attraverso una rete multi-livello di commerciali e concessionari che consentiva la raccolta di giocate in denaro contante, in violazione alla normativa italiana, e il successivo versamento su conti dedicati. L’organizzazione si affidava a società e server localizzati all’estero: Romania, Stati Uniti e paesi caraibici. I proventi illeciti  rientravano in Italia, tra gli altri, attraverso operazioni immobiliari”. Lo studio prosegue ricordando poi l’operazione del 2016 denominata Game Over “condotta dalla Guardia di Finanza mette in luce gli interessi dei Casalesi e del contiguo gruppo locale dei Guarnera di Acilia nel settore delle sale slot nell’area romana. In precedenza, tra il 2013 e il 2014 alcune operazioni coordinate dalla DDA di Napoli rilevavano l’infiltrazione di soggetti collegati a Camorra e Cosa Nostra nelle sale slot e nelle scommesse in provincia di Frosinone. Anche in questo caso il modus operandi prevede l’uso di un circuito parallelo di siti esteri illegali collegati ad apparecchi per evadere l’imposizione fiscale e truffare l’erario; e l’impiego di una rete di prestanome e società fiduciarie”. “In queste operazioni – continua il testo – vengono sequestrate anche alcune sale bingo: come quella di Ferentino, nel frusinate, e di Vetralla, nel viterbese, avvicinata in una situazione di difficoltà economica ed acquisita da soggetti contigui alla Criminalità Organizzata ad un prezzo inferiore a quello di mercato. I fattori di vulnerabilità di questo settore che emergono dall’analisi dei casi studio sono gli stessi che rendono i giochi e le scommesse tra i settori a più alto rischio riciclaggio a livello nazionale: la domanda sostenuta e crescente; l’elevata movimentazione di contante; la difficile tracciabilità di transazioni di gioco che utilizzano server locati all’estero; l’opacità della struttura societaria di società concessionarie, spesso registrate o autorizzate ad operare in paesi off-shore e giurisdizioni estere (ad esempio paesi caraibici, Malta, Cipro, Romania); le economie di scala con altre attività illegali; le economie di scala con altri settori economici di tradizionale infiltrazione”, conclude lo studio. cdn/AGIMEG