Giochi, Crepet (psicologo): “La nebbia sulla reale diffusione delle ludopatie fa comodo”

“La nebbia fa comodo a più di una persona”. Lo ha detto lo psicologo Paolo Crepet, nel corso del convegno “Gioco legale, parliamone a carte scoperte”, riferendosi ai dati sulle reali diffusioni delle ludopatie. Crepet ha anche chiarito che il numero di 12mila giocatori patologici in cura presso i Sert “Viene da un’indagine telefonica fatta dal Ministero. Alcuni Sert hanno fornito dati precisi, altri meno, ma al di là di questo il numero fa riferimento alle persone in cura, non a quelle realmente malate. Ci possono essere delle persone che anche se in cura, non sono realmente malate, magari sono state portate lì da parenti preoccupati. Non tutte le persone che si rivolgono a un pronto soccorso sono realmente malate” ha detto sottolineando come sia necessario condurre una ricerca sulla reale diffusione del GAP. gr/AGIMEG
Giochi, Crepet: “Per la cura delle ludopatie necessario individuare un trattamento efficace, e non affidare le cure a soggetti non qualificati”
“C’è una fetta consistente della popolazione che ha varie dipendenze, e una delle quali è quella dal gioco. Le persone che sviluppano una sola dipendenza sono una eccezione. E questo ci consente di trovare un fil rouge”. Lo ha detto lo psichiatra Paolo Crepet, intervenendo al convegno organizzato dalla Sapar “Gioco legale, parliamone a carte scoperte”, che si sta svolgendo a Roma. Crepet ha spiegato che la persona che ha sviluppato una dipendenza cerca un escamotage per “inibire l’inibizione a giocarsi tutto. Ci deve essere un modo – e nel caso del gioco c’è, grazie l’innovazione tecnologica – per interrompere questo meccanismo”. Crepet ha quindi chiesto che si effettui quanto prima “un’analisi vera, epidemiologica, per censire – sesso, età, condizione economica e sociale – i giocatori a rischio. Probabilmente scopriremo che i giovani e gli ultra-settantenni non sono le categorie più esposte, ma ci sono delle fasce intermedie e delle persone in condizioni economiche disagiate molto più a rischio”. E sui 50 milioni che l’emendamento governativo destina al Servizio Sanitario Nazionale per la cura del fenomeno: “a quel punto deve essere individuato un trattamento efficace per curare i giocatori patologici. Non ha senso assegnare questi soldi a delle cooperative nate poco prima”. gr/AGIMEG