Spagna, operatori si scagliano contro il divieto di pubblicità. “Governo non conosce il settore”

Spagna, l’associazione CeJuego si scaglia contro il progetto di vietare la pubblicità del gioco, bollandolo come una mossa “ingiustificata” e “frutto di scarsa conoscenza del settore”. Per l’associazione – che riunisce operatori come Cirsa, Codere, Novomatic e il Grupo Franco – infatti la Spagna ha uno dei tassi più bassi al mondo di giocatori patologici: solamente lo 0,3% della popolazione. E questo nonostante circa il 75% degli abitanti sia solito giocare. La CeJuego sottolinea quindi che ci sono altre forme di dipendenza ben più diffuse, come quella da internet (che colpisce il 18% dei giovani) o quella da shopping (che invece riguarda il 7% degli adulti). Il Governo sta valutando di adottare restrizioni alla pubblicità simili a quelle già in vigore per il tabacco (il divieto è entrato in vigore nel 2005, e colpisce, con alcune eccezioni, sponsorizzazioni e pubblicità) preoccupato soprattutto dall’espansione degli spot sulle scommesse live. In generale, il settore del gioco nel primo semestre del 2018 ha investito in pubblicità 80 milioni di euro, il 50% in più dell’anno precedente. es/AGIMEG