Le donne del gioco pubblico italiano proseguono nella propria battaglia per la riapertura delle attività, continuando il presidio presso diverse sedi istituzionali al fine di attivare un dialogo proficuo con i nuovi rappresentanti del Governo, affinché tutti i 150 mila lavoratori del settore possano riprendere, alla scadenza dell’ultimo Dpcm, la propria attività lavorativa nel pieno rispetto dei protocolli sanitari.
L’assenza di risposte è diventata, per le lavoratrici, la vera emergenza, soprattutto quando molti altri settori stanno avendo la possibilità di ricominciare a lavorare.
Sono grandi i rischi per i cittadini e lo per lo Stato che la chiusura delle attività legali comporta vista la recrudescenza che sta avendo – in questo periodo di chiusura – il gioco illegale gestito dalle mafie. L’importante impegno per il contrasto alla diffusione del Covid, che tutti i punti vendita assicurano per garantire la sicurezza di clienti e dipendenti, rende incomprensibile il motivo per cui le nostre attività debbano restare completamente chiusi.
A distanza di due settimane dalla fiducia al nuovo Governo guidato da Mario Draghi, e dopo un mese e mezzo di presidio davanti al Parlamento, la presidente dell’Associazione Emi-Rebus, Antonia Campanella, invita tutte le lavoratrici del comparto ad unirsi nei giorni 3 e 4 marzo in Piazza Montecitorio, a Roma, per sostenere ancora il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori del gioco pubblico di essere ascoltati e di poter ricominciare a lavorare. lp/AGIMEG