Divieto di apertura sale e apparecchi in funzione dalle 7 alle 19: l’ordinanza di Cairo Montenotte (SV) finisce al TAR: “provvedimento non rispetta Intesa Stato-Regioni”

L’ordinanza sul gioco di Cairo Montenotte, nella provincia di Savona, finisce al Tar. Sono stati, infatti, avanzati due ricorsi da Roberta Ferraro, anche per conto della Federazione Italiana Tabaccai, e dalla Valentini Games per chiedere l’annullamento del provvedimento emesso dal sindaco Paolo Lambertini il 2 aprile scorso e che vieta l’apertura di sale giochi e scommesse e il funzionamento degli apparecchi da gioco dalle ore 7 alle 19. In particolare viene contestato all’ordinanza “eccesso di potere sotto forma di manifesta contraddittorietà e difetto di motivazione per mancato rispetto delle determinazioni contenute nella conferenza unificata Stato/Regioni/Enti locali del 2017. L’Intesa ha espressamente stabilito di riconoscere agli enti locali la facoltà di stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di chiusura quotidiana, stabilendo altresì che la distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell’arco della giornata definita con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Cairo, invece, impone una sospensione di 12 ore, e con il totale mancato coinvolgimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”. E, inoltre, “è evidente la violazione dell’art. 3 della Costituzione in riferimento alla pacifica disparità di trattamento, rispetto agli esercenti di Comuni limitrofi i quali possono giovarsi di altri orari di apertura e funzionamento delle apparecchiature”. Nel ricorso viene anche specificato che, da quando la normativa è operativa, è stata registrata una notevole contrazione dei ricavi per gli apparecchi da gioco. cdn/AGIMEG